Imane Fadil, nessuno può vederla. Chi presidia il corpo: “Mai vista una cosa simile”

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 17 Marzo 2019 - 15:16| Aggiornato il 18 Marzo 2019 OLTRE 6 MESI FA
Imane Fadil in obitorio a Milano, nessuno può vederla. Chi presidia il corpo: "Mai vista una cosa simile"

Imane Fadil in obitorio, nessuno può vederla. Chi presidia il corpo: “Mai vista una cosa simile” (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Nessuno può vedere il corpo di Imane Fadil all’obitorio di Milano. La scritta minacciosa che appare all’ingresso: “Non farla vedere a nessuno”, è stata decisa dalla Procura sulla morte della modella marocchina. Testimone chiave del processo Ruby, Imane è morta il primo marzo e la sua scomparsa è avvolta nel ministero: è stata avvelenata? Nel suo corpo ci sono davvero tracce di sostanze radioattive? E se sì, perché? Di certo, a chi presidia la bara è scappata una frase sibillina: “In tanti anni una cosa così non l’avevo mai vista”. A cosa si fa riferimento?

La frase (scritta a mano su un foglio) apposta all’ingresso dell’obitorio da uno degli addetti del Comune riporta l’ordine della Procura di non fare avvicinare nessuno, nemmeno amici e parenti, al cadavere della modella di 34 anni di origini marocchine da oltre due settimane blindato in attesa dell’autopsia.

Autopsia che si dovrebbe tenere nei prossimi giorni, anche se una data certa non è ancora stata indicata (si vocifera tra mercoledì 20 e giovedì 21 marzo). Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio, che coordinano le indagini condotte dalla Squadra Mobile, indagano per omicidio volontario, in quanto è stato accertato finora i sintomi che la giovane presentava sono “compatibili” con l’avvelenamento. E lei stessa una decina di giorni prima della morte aveva rivelato ai medici di temere di essere stata avvelenata.

Nel suo sangue sono stati trovati alcuni metalli con parametri di poco al di sopra della norma e che, in particolare uno, potenzialmente potrebbe essere radioattivo. Per questo quindi i dipendenti del comune che presidiano l’obitorio, hanno anche bocche cucite: hanno spiegato “non possiamo dire nulla” anche se, ha ammesso uno do loro, “una cosa del genere in tutti questi anni non l’ho mai vista”. (Fonte Ansa).