Imbrattata l’Ara Pacis a Roma. Il sindaco Alemanno parla di gesto irresponsabile

Pubblicato il 1 Giugno 2009 - 16:20 OLTRE 6 MESI FA

A Roma durante la notte è stata imbrattata una parete bianca della teca dell’Ara Pacis: il gesto al momento non è stato rivendicato. Ciò che colpisce e fa discutere è il tipo di gesto vandalico che, prima dell’alba, è stato compiuto: due enormi macchie di colore rosso e verde sul muro bianco della Teca progettata dall’architetto americano Richard Meier, una tazza di un gabinetto e due confezioni da 40 rotoli di carta igienica lanciata sulla strada.

Per il sindaco Gianni Alemanno «non saranno il teppismo e le azioni vandaliche a condizionare il dibattito sugli interventi architettonici e monumentali della città. Condanno nella maniera più ferma questo gesto vandalico che ha deturpato la teca di Meier che custodisce l’Ara Pacis. Tra l’altro» sottolinea Alemanno «questo avviene proprio nel momento in cui l’assessore Corsini sta dialogando con Richard Meier per trovare una soluzione architettonica che migliori l’impatto urbanistico della teca. Mi auguro che gli inquirenti individuino il responsabile e gli facciano pagare questo gesto irresponsabile e idiota».

C’è tuttavia chi difende l’accaduto: a Repubblica Graziano Cecchini, il «futurista» che tinse di rosso l’acqua della fontana di Trevi e fece piovere una cascata di palline colorate in piazza di Spagna, dichiara: «Mi pare una gran bella cosa».

Sul posto, sono giunti in mattinata la polizia scientifica per cercare di smascherare i colpevoli, e la Sovrintendenza comunale che, insieme alla municipalizzata che si occupa della pulizia della città, ha ripristinato le condizioni originarie del monumento.