Immigrazione: la sanatoria delle colf diventata un business da 4 milioni: arresti a Roma

Pubblicato il 27 Ottobre 2010 - 20:44 OLTRE 6 MESI FA

La ”sanatoria delle badanti” era diventata per loro un affare da 4 milioni di euro, attraverso permessi di soggiorno falsi, clonati o di persone decedute, venduti a centinaia di extracomunitari, pronti a sborsare le cifre di un tariffario che arrivava fino a 7 mila euro.

Erano questi gli incassi dell’associazione criminale, con a capo la responsabile di un centro di assistenza fiscale della Capitale, smantellata dai carabinieri che hanno arrestato 21 persone, tra italiani e stranieri, a Roma e in provincia.

La banda sfruttava la procedura di emersione dal lavoro irregolare del settembre 2009 per far ottenere permessi di soggiorno a cittadini extracomunitari che non ne avevano titolo. Tra le persone finite in manette c’è anche un medico di famiglia che procurava falsi certificati di invalidità, la titolare di un’agenzia di servizi e disbrigo pratiche e un consulente del lavoro.

Ma la mente dell’organizzazione era S.M., responsabile di un Caf in via Gregorio VII, aiutata dal marito, il quale accompagnava i richiedenti allo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura.

Nella banda ognuno aveva il suo compito: tre stranieri si occupavano di procurare i ‘clienti’ tra gli immigrati clandestini, cinque italiani procacciavano invece i falsi datori di lavoro mentre i falsari producevano i documenti. E tutto aveva un prezzo nell’apposito tariffario della banda. Dai 100 euro per un certificato medico, 20 per il trasporto in auto agli uffici e 500 per fingersi datori di lavoro degli stranieri, certificati in modo fittizio come badanti o colf.

Le indagini sono partire sei mesi fa, quando un dipendente dello Sportello Unico dell’Immigrazione ha riscontrato alcune anomalie nelle pratiche che presentavano procure speciali, tutte firmate dallo stesso notaio. Complessivamente sono 22 i provvedimenti cautelari (13 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 5 arresti domiciliari e 4 obblighi di presentazione in caserma) emessi nei confronti di italiani e stranieri. Per tutti l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla produzione di documenti falsi, alla truffa ai danni dello Stato ed alla contraffazione dei documenti necessari alla regolarizzazione di cittadini extracomunitari.

L’organizzazione ha presentato circa mille domande di emersione dal lavoro irregolare, quasi tutte relative a cittadini egiziani e cinesi. Finora 200 sono già state dichiarate contraffatte ma potrebbero aggiungersene moltre altre. In generale, secondo i dati forniti dallo Sportello unico per l’Immigrazione, dall’entrata in vigore della sanatoria, sono state inoltrate a Roma e provincia 33mila domande, di cui 21 mila sono state accolte e 3.500 rigettare per irregolarità mentre altre 2mila sono in fase di rigetto.

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