Imprenditore cinese ucciso a Prato: forse un’intimidazione finita male
Potrebbe essere stato un tentativo di intimidazione finito male l’omicidio avvenuto a Prato, dove un imprenditore cinese di 37 anni è stato ucciso con un colpo di pistola in faccia.
Dalla questura, comunque, spiegano che “nessun movente è per il momento escluso”, dal regolamento di conti al debito non saldato. L’arma impiegata è stata trovata. Si tratta di una pistola scacciacani, modificata in maniera grossolana e con ancora un colpo in canna.
Gli assassini potrebbero aver mirato sopra o sotto la testa e i colpi potrebbero aver raggiunto l’imprenditore in pieno volto senza che chi ha sparato lo volesse. Dalle prime indagini è emerso che la vittima conduceva una vita regolare e tranquilla.
Nel corso della giornata, in questura è stata convocata una decina di cinesi che, come i tre connazionali ascoltati in nottata dopo aver trasportato l’imprenditore in ospedale, non hanno saputo fornire elementi utili. La pm Roberta Pieri ha intanto disposto l’autopsia che verrà eseguita domani mattina.