Incendi: circolo vizioso tra chi dà fuoco e l’industria dello spegnimento. Là dove le Regioni hanno fallito

di Riccardo Galli
Pubblicato il 16 Agosto 2021 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA
Incendi: circolo vizioso tra chi dà fuoco e l'industria dello spegnimento. Là dove le Regioni hanno fallito

Incendi: circolo vizioso tra chi dà fuoco e l’industria dello spegnimento. Là dove le Regioni hanno fallito (Foto d’archivio Ansa)

Incendi, decine di migliaia di ettari consegnati alle fiamme. Nel novanta e passa per cento dei casi sono incendi dolosi, cioè incendi voluti e accesi da mano e mente umana. Dire piromani è dare un’illusione e un alibi.

Incendi: non sono piromani ma ladri

Dire piromani è indulgere in una rappresentazione fantastica, fatta di disturbati mentali che vagano tra boschi, di malati di mente che fano danno ma sono, appunto, malati. I piromani che meritano questa definizione patologica sono pochi, anzi pochissimi in rapporto al numero degli incendi appiccati. Da anni e anni a dare fuoco, ad appiccare incendi sono ladri.

Ladri della salute, dell’ambiente, dello spazio altrui. Ladri che ci entrano in casa, anzi che alla nostra casa danno fuoco. Ladri per rubare terreno e magari aumentare la superficie di pascolo per le loro bestie. Ladri allevatori e ladri costruttori: si dà fuoco perché il divieto di edificare su terreni bruciati è di fatto elastico e aggirabile. Quale il confine esatto del bruciato e chi davvero controlla? E, ovviamente, ladri di denaro pubblico.

Fuoco e spegnimento, spesso stessa mano

C’è, acclarato e documentato, e c’è da tempo consolidato un circolo che dire vizioso è dire poco. Il circolo che unisce chi appicca il fuoco e chi va a spegnerlo. Spegnere gli incendi costa denaro, quindi produce flussi di denaro. Per chi appicca gli incendi dare fuoco al bosco è come aprire il rubinetto da cui sgorga quel denaro. Una filiera di attività e di produzioni si alimenta di quel denaro. Se non c’è incendio il rubinetto resta chiuso.

E quindi c’è l’interesse materiale ad aprirlo. Con l’incendio doloso. Incendio che alimenta assunzioni, stipendi, commesse, appalti, produzioni. Come è stato scritto in questo circolo vizioso c’è “spietato disprezzo per la vita sul pianeta Terra”. Ma non è una specifica solo del circolo degli incendiari per farci sopra i soldi. Quel che è specifico di questo circolo vizioso è altro.

Fallimento delle Regioni

Lo specifico è che si sa. Lo specifico è che non tutti fanno parte del circolo vizioso incendiario e ladro. Lo specifico è che si potrebbe, anzi si può spezzare il circolo. Controllando, monitorando e ostacolando. Anche e soprattutto a costo di turbare qualche interesse e incontrare qualche resistenza di…territorio. Spetterebbe alle Regioni il controllo del circolo in cui viaggiano i soldi delle spegnimento e rimboschimento, spetterebbe alle Regioni il monitoraggio delle stazioni e convogli della rete di finanziamenti pubblici.

Spetterebbero alle Regioni i semafori e i via libera, spetterebbe alle Regioni la repressione delle complicità. Ma le Regioni sono un potere politico complice di qualunque forma di consenso e quindi strutturalmente incapace e non disposto a spezzare il circ0olo vizioso, anche se criminale, se di lì passa il pubblico denaro al territorio votante.