Incendio Carso, il sindaco di Monfalcone: “Se potete non uscite di casa”

Gli ultimi aggiornamenti sul rogo divampato sul Carso. L'appello del sindaco di Monfalcone: "Se potete non uscite di casa"

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Luglio 2022 - 09:16 OLTRE 6 MESI FA
Incendio Carso, Monfalcone continua ancora a bruciare. Il sindaco: "Non uscite di casa"

Incendio Carso, Monfalcone continua ancora a bruciare. Il sindaco: “Non uscite di casa” (foto Ansa)

“Se potete non uscite di casa”. E’ questo l’appello che la sindaca di Monfalcone (Gorizia) Anna Maria Cisint ha rivolto alla cittadinanza a causa della densità di fumo nell’aria, tale da renderla insalubre. L’appello è stato diffuso stamani attraverso i social alle 7:30 come un “aggiornamento” della situazione del rogo divampato sul Carso.

A Monfalcone, dove oggi sarà inattivo lo stabilimento della Fincantieri, non si terrà il mercato e non verrà svolta alcuna attività all’aperto per i centri estivi.

I Vigili al lavoro tutta la notte

Vigili del fuoco dell’intero Friuli Venezia Giulia hanno lavorato, per tutta la notte, assieme ai colleghi sloveni, alla Guardia forestale e alla Protezione civile per arginare il rogo sul Carso divampato martedì mattina. L’assenza di vento ha favorito l’azione di difesa delle case di Sablici, la frazione di Doberdò del lago (Gorizia) da cui sono state evacuate una ventina di abitazioni.

L’aria irrespirabile

Il ristagno dell’aria ha invece provocato un picco notturno elevatissimo di Pm10 nella città di Monfalcone nella quale in molti quartieri l’aria era letteralmente irrespirabile: secondo le rilevazioni dell’Arpa Fvg nella notte si sono registrati picchi di 1.600 microgrammi per metro cubo, un livello altissimo se si considera che il limite giornaliero è di soli 50 microgrammi. Sono ancora chiuse al traffico l’autostrada A4, nel tratto tra Redipuglia e Sistiana, la strada del Vallone e la ferrovia Venezia-Trieste nel tratto tra Monfalcone e Duino Aurisina.

Dall’alba si sono già alzati in volo nuovamente i Canadair, gli elicotteri dei Vigili del fuoco e della Protezione civile Fvg. In merito alle cause del rogo, sembra escludersi al momento l’azione di piromani o comunque l’ipotesi del dolo: il primo focolaio pare sia stato innescato dalle scintille provocata dalla frenata di un treno. Il forte vento che spirava in quel momento sul Carso e la vegetazione secca hanno alimentato rapidamente le prime fiamme.