Inchiesta Sanità Puglia: arrestato Frisullo, l’ex vice di Vendola alla Regione

Pubblicato il 18 Marzo 2010 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA

Sandro Frisullo

L’ex vicepresidente della Giunta regionale pugliese Sandro Frisullo (Pd) è stato arrestato e condotto in carcere su disposizione della magistratura barese nell’ambito delle indagini sulla gestione della sanità pugliese.

L’indagine si avvale anche delle dichiarazioni accusatorie rilasciate dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini.

Gli arresti, disposti dal Gip su richiesta della procura di Bari, sono stati compiuti all’alba di oggi da militari del nucleo di polizia tributaria di Bari della Guardia di Finanza. Oltre a Frisullo, sono stati arrestati il direttore amministrativo dell’Asl di Lecce, Vincenzo Valente, il primario di neurochirurgia dell’ospedale leccese Vito Fazzi, Antonio Montinaro, e il funzionario dell’Area Gestione Patrimonio della stessa Asl Roberto Andrioli.

Secondo quanto si é appreso, al momento dell’arresto Valente è stato colto da un malore ed è stato condotto al pronto soccorso.

Nei loro confronti, come nei confronti dell’ex vicepresidente della Regione, la procura ritiene di aver raccolto gravi indizi che si basano non solo sulle dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini, ma anche su intercettazioni telefoniche, sull’esame di un’ampia documentazione acquisita presso Asl e ospedali e sull’audizione di numerose persone informate dei fatti.

Per Frisullo e per Valente il Gip ha disposto la misura cautelare in carcere; per gli altri due ha concesso i domiciliari.

Frisullo è accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Nei mesi scorsi era stato proprio Gianpi Tarantini a riferire agli inquirenti baresi dei rapporti avuti con Frisullo quando questi era vicepresidente della Giunta regionale pugliese.

Tarantini nel corso di alcuni interrogatori rivelò ai pm Ciro Angelillis, Eugenia Pontassuglia e Giuseppe Scelsi di aver offerto a Frisullo escort e denaro (che il politico avrebbe accettato) in cambio di vantaggi per le sue società nell’aggiudicazione di appalti presso la Asl di Lecce.

Le accuse. Secondo quanto si apprende dalla Procura di Bari, i reati contestati nell’ordinanza emessa dal Gip sono associazione per delinquere finalizzata a commettere un numero indeterminato di reati contro la Pubblica Amministrazione e contro la Fede Pubblica e turbativa d’asta. Il primo reato fa riferimento all’attività svolta dalla Asl di Lecce, in particolare nella gestione delle gare e delle trattative per l’acquisto di attrezzature sanitarie e strumentari chirurgici e per l’affidamento dei servizi da espletare nell’ambito delle relative strutture sanitarie.

Una gestione che gli investigatori ritengono sia stata attuata avvantaggiando le società dei fratelli Tarantini. Per quanto riguarda la turbativa d’asta, il Gip ha riconosciuto che Sandro Frisullo si adoperava per accreditare i fratelli Tarantini per far ottenere alle aziende a loro riconducibili commesse in cambio del pagamento di somme di danaro in contanti, favori di natura sessuale e altri vantaggi patrimoniali, come l’uso di autovettura e autista, acquisiti presso esercizi commerciali, fino a servizi di pulizia nella propria abitazione.