Inchiesta cantieri Firenze: procura chiede processo per 27 indagati

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 21:17 OLTRE 6 MESI FA

La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per 27 persone nell’ambito dell’inchiesta sui presunti favoritismi nel rilascio di permessi edilizi alla società di progettazione Quadra e nella quale sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, truffa aggravata, falso ideologico. Nell’inchiesta sono coinvolti l’ex capogruppo del Pd in consiglio comunale nonche’ ex presidente della commissione urbanistica Alberto Formigli, alcuni professionisti tra architetti e geometri (fra cui l’ex presidente dell’ordine degli architetti di Firenze, Riccardo Bartoloni), sei costruttori e vari tecnici dipendenti del Comune di Firenze.

Tra questi ultimi ci sono gli ex responsabili dell’ufficio edilizia privata del Comune, Bruno Ciolli e Giovanni Benedetti, più il geometra part-time Alberto Vinattieri. Le notifiche degli atti agli interessati sono in corso in queste ore. Le indagini della procura, svolte dalla polizia stradale e coordinate dai sostituti Giuseppina Mione e Leopoldo De Gregorio, misero a nudo un sistema di quasi ‘monopolio’ nell’edilizia privata che aveva come punto di riferimento Formigli, fondatore di Quadra, società di cui poi è rimasto, secondo i pm, ‘socio occulto’.

Per l’accusa Formigli insieme agli altri indagati influenzava gli iter di approvazione dei progetti per nuove edificazioni o ristrutturazioni di edifici residenziali a favore di quelli presentati da Quadra. L’inchiesta ha preso in esame 21 cantieri a Firenze e messo a fuoco un meccanismo di condizionamenti della macchina politico-amministrativa comunale negli anni fra il 2007 e il 2009. Nelle richieste di rinvio a giudizio viene chiesto il processo per tutti gli indagati tranne che per Anton Giulio Barbaro, esponente del Pd, che per un periodo è stato presidente della commissione urbanistica di Palazzo Vecchio. La procura ha chiesto per lui l’archiviazione ritenendolo estraneo ai reati di cui sono accusati gli altri.