Inchiesta Penati, la pista che porta alle coop

Pubblicato il 27 Luglio 2011 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Nell’inchiesta su Filippo Penati, ex sindaci di Sesto San Giovanni spunta anche una pista della procura che porta alle coop rosse tra i Lidi di Ravenna e le campagne di Modena. In questi luoghi sarebbero arrivati 2 milioni e 400 mila euro versati dall’imprenditore edile ed esponente del centrodestra Giuseppe Pasini a due società indicate dalle cooperative rosse di Bologna, secondo quanto scrive Paolo Colonnello su La Stampa: la Fingest di Modena e la Aesse di Ravenna.

I pm Walter Mapelli e Franca Macchia avrebbero ricostruito un passaggio di denaro del 2002: ci sarebbero stati quattro scambi da 619 mila euro ciascuna e sembra che le fatture emesse per i Pasini sarebbero contratti per lavori “inesistenti”, scrive La Stampa.

“Generiche consulenze per l’estero che poco sarebbero servite in quel periodo a Pasini, in lotta per ottenere dal comune di Sesto San Giovanni una deroga al Prg che gli consentisse di avere un aumento volumetrico sulle costruzioni da realizzare nell’area ex Falk. Secondo le accuse, ad indicare a Pasini le due società, i cui titolari, Francesco Aniello (avvocato siciliano) e Giampaolo Salami (professionista ravennate) erano legati al Consorzio Cooperative Costruzioni, sarebbe stato Omer Degli Espositi, il 63enne vicepresidente della Ccc ora indagato (insieme ai due consulenti) per concorso in concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Pasini ai pm avrebbe spiegato che dopo aver acquistato l’area Falk per 380 miliardi di lire arrivò a un accordo con Penati per non subire intralci burocratici che prevedeva il versamento di una tangente complessiva di 20 miliardi di lire, in pratica il 5 per cento sul valore dell’area”, spiega La Stampa.