Inchiesta sui Ros, il generale Ganzer condannato a 14 anni

Pubblicato il 12 Luglio 2010 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA

Il generale Giampaolo Ganzer, attuale comandante del Ros, è stato condannato a 14 anni di carcere a Milano nell’ambito del processo su presunte irregolarità in operazioni antidroga condotte negli anni ’90 da un piccolo gruppo all’interno del reparto speciale dell’Arma.

”Le sentenze non si possono che rispettare. Aspettiamo le motivazioni”. Ha commentato a caldo all’Ansa lo stesso  generale Ganzer.

Giampaolo Ganzer era accusato insieme ad altre 17 persone di aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, al peculato, al falso e ad altri reati. Per Ganzer è scattata anche l’interdizione perpetua ai pubblici uffici.

Condannato anche l’ex colonnello del Ros e attuale membro dell’Aise (servizi segreti) Mauro Obinu, a cui è stata inflitta la pena di 7 anni e 10 mesi di carcere, oltre che l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

La Corte, presieduta da Luigi Capazzo, dopo una settimana di camera di Consiglio ha dunque accolto solo in parte le richieste del pm Luisa Zanetti che sosteneva che “all’interno del raggruppamento operativo speciale dei carabinieri c’era un insieme di ufficiali e sottoufficiali che, in combutta con alcuni malavitosi, aveva costituito una associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, al peculato, al falso e ad altri reati, al fine di fare una carriera rapida”.

La complessa vicenda giudiziaria che vede imputato l’attuale capo del Ros fa riferimento a fatti avvenuti tra il 1990 e il 1997, ed era iniziata a Brescia, poi era stata trasferita a Milano per la presenza tra gli indagati del magistrato Mario Conte (processato da solo e a parte), quindi andata a Bologna e infine riassegnata dalla Cassazione al capoluogo lombardo quando erano scaduti tutti i termini per gli accertamenti.

“Nessun commento. Questo è il mio commento”. Così si è espresso l’avvocato Tiburzio De Zuani, difensore del comandante del Ros, Giampaolo Ganzer lasciando l’aula dell’VIII sezione penale di Milano dopo la lettura della sentenza.

”Nessun commento”, ha ribadito più volte l’avvocato De Zuoani ai cronisti che gli chiedevano di commentare la sentenza che ha condannato Ganzer a 14 anni di carcere, pur assolvendolo dal reato di associazione per delinquere che gli veniva contestato in relazione ad irregolarità in operazioni antidroga condotte negli anni Novanta.

”Questa è una sentenza eccezionalmente complessa, con una chiave di lettura sofisticata da parte dei giudici”. Così l’avvocato Fabio Belloni, difensore di alcuni ex militari condannati per irregolarità nelle operazioni antidroga negli anni Novanta, assieme al generale Giampaolo Ganzer, ha commentato la sentenza della VIII sezione penale di Milano. Belloni, che difende, tra gli altri, Gilberto Lovato e Rodolfo Arpa (due ex sottoufficiali condannati rispettivamente a 13 anni e 6 mesi e a 10 anni), ha espresso soddisfazione perchè i giudici hanno “cancellato” il reato associativo contestato agli imputati.

”La condanna per i singoli fatti e non per il reato associativo – ha spiegato il legale – può voler dire che i giudici hanno riconosciuto la legittimità dell’impianto delle operazioni antidroga, ma contestato l’illegittimità di singole operazioni e singoli fatti”. Il modo in cui, secondo l’avvocato, ”i giudici hanno cesellato i reati satellitari rispetto all’associazione porta a dire che questa è una sentenza eccezionalmente complessa”.