Incidente aereo: il cuore è inutilizzabile, ma il paziente da trapiantare si salva

Pubblicato il 4 Marzo 2011 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un incidente aereo nella notte del 2 marzo ha messo in pericolo la vita non solo del pilota e di una equipe medica che trasportava un cuore da trapiantare, ma anche quella di un paziente in attesa dell’organo a Torino. L’incidente ha riguardato un Air Ambulance che in fase di decollo da Forlì si è piegato su un lato, urtando un’ala. L’aereo è uscito di pista rompendo il carrello. Nessun ferito a bordo. L’organo, però, a causa del ritardo causato dall’incidente non è stato più trapiantabile. Ma, grazie ad un’allerta nazionale, è stato trovato un altro organo che è stato quindi trapiantato nell’uomo di 58 anni che lo aspettava e che si è così potuto salvare. L’intervento è stato realizzato alle Molinette di Torino.

L’uomo, affetto da cardiomiopatia ischemica terminale, aveva già subito un intervento cardiochirurgico alcuni anni fa per mettere tre by-pass aorto-coronarici. La sera del primo marzo, secondo una prima ricostruzione, un’equipe di prelievo cardiochirurgica delle Molinette ha preso l’aereo da Caselle per l’aeroporto di Forlì (più vicino a Cesena). Ma quella sera piove molto e le condizioni di maltempo diventano sempre più rischiose per un volo notturno. Alle ore 23 l’organo viene prelevato nell’ospedale di Cesena ad una donatrice, una donna di 50 anni morta per emorragia cerebrale. Nel frattempo comincia la preparazione a Torino per l’uomo per ricevere l’organo e si rende necessaria la circolazione extracorporea.

All’una di notte, subito dopo l’operazione di prelievo a Cesena, l’equipe si avvia verso l’aeroporto di Forlì ma nevica in modo sempre più violento. Non è più garantita la partenza. Il dottor Rinaldi a Torino blocca l’espianto del cuore malato sull’uomo, una decisione risultata poi importantissima, altrimenti sarebbe stata fatale. Nel frattempo a Forlì nonostante vari tentativi di pulire la pista dalla neve e in condizioni estreme il pilota decide di partire. Sale sull’aereo solo il pilota, il copilota e l’infermiera ma nella fase del decollo l’aereo ‘rolla’ e si piega su un fianco.

Solo un’allerta nazionale ha permesso di trovare in tempi molto brevi un altro organo. Questa volta il donatore è un quarantenne morto per emorragia cerebrale all’ospedale di Lecco. Alle 3 della notte è partita la maratona per il nuovo intervento che si è concluso venerdì mattina, dopo quasi 36 ore in cui l’uomo è stato sempre in circolazione extracorporea.