Incidente Lago di Garda: Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, in barca, morti travolti da un motoscafo

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 21 Giugno 2021 - 08:35 OLTRE 6 MESI FA
Incidente Lago di Garda: Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, in barca, morti travolti da un motoscafo

Incidente Lago di Garda: Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, in barca, morti travolti da un motoscafo (Foto Ansa)

Incidente mortale sul Lago di Garda, all’altezza di Salò (Brescia). Un motoscafo ha travolto una barca di legno. Sulla barca c’erano Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, che sono morti.

A bordo del motoscafo c’erano due turisti tedeschi. Dicono di non essersi accorti di nulla. “C’era buio”, si sono giustificati. Intanto, però, sono accusati di omicidio colposo e omissione di soccorso. Con il loro motoscafo Riva, pare di proprietà, sono letteralmente planati sopra una barca in legno, travolgendola.

Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, le vittime dell’incidente sul Lago di Garda

Sopra erano fermi Umberto Garzarella, 37 anni di Saló, e Greta Nedrotti di 25 e residente a Toscolano Maderno. Lui è morto sul colpo ed è stato trovato supino. Forse stava dormendo al momento dell’incidente. Lei è stata sbalzata in acqua ed è annegata. Inizialmente di Greta sono stati trovati solo gli indumenti.

Le ricerche sono andate avanti tutto il giorno fino al tardo pomeriggio quando il suo corpo è stato recuperato. L’imbarcazione delle vittime è stata ritrovata all’alba con uno squarcio sulla fiancata destra a ridosso della prua.

Umberto Garzarella era ancora sulla barca, Greta Nedrotti nel lago

A bordo c’era, ormai senza vita, solamente Umberto Garzarella, imprenditore e titolare di un centro di assistenza di impianti termici e appassionato di nautica. Sul suo profilo Facebook le sue foto, sorridente, sono spesso su una barca o comunque vicino all’acqua. “Sapeva come muoversi in acqua. Viveva sul lago”, dicono gli amici.

Sono così iniziate immediatamente le ricerche di una donna visto che sulla barchetta in legno i carabinieri e gli uomini della Guardia Costiera di Saló avevano trovato abiti femminili e che testimoni avevano raccontato di aver visto allontanarsi sulle acque del lago proprio il 37enne con Greta, studentessa universitaria.

Il corpo senza vita della giovane è stato recuperato dai sommozzatori dei Vigili del fuoco a circa cento metri di profondità dopo ore di ricerche. Aveva le gambe parzialmente amputate, segno del tremendo impatto con il motoscafo dei due turisti indagati.

Lago di Garda: i tedeschi indagati per l’incidente del motoscafo

Contemporaneamente, accertato che si trattava di un incidente, gli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo, si sono messi alla ricerca dell’imbarcazione che aveva provocato l’incidente. Già in mattinata i carabinieri si sono presentati in un albergo della zona dove alloggiavano i tedeschi. Che, secondo chi indaga, erano a bordo del motoscafo che ha travolto la piccola imbarcazione dei due bresciani.

Umberto e Greta nel pomeriggio di sabato si erano avvicinati a Salò per vedere il passaggio delle auto storiche della Mille Miglia. Nella parte bassa del motoscafo sono state trovate tracce del legno della barca della coppia uccisa. Prova che ha messo con le spalle al muro i due turisti ritenuti non troppo collaborativi con le forze dell’ordine che li hanno interrogati per ore.

Come sia stato possibile che non abbiano capito cos’era successo appare inspiegabile per gli investigatori convinti che alla base del tremendo schianto ci sarebbe la forte velocità della costosa imbarcazione. La Procura di Brescia, che ha disposto il sequestro del motoscafo, sta aspettando i risultati delle analisi del sangue effettuate sui tedeschi, per capire se fossero ubriachi al momento dell’incidente.

Elemento, che se confermato, potrebbe appesantire la posizione dei due turisti che frequenterebbe da tempo il Lago di Garda. Sono stati denunciati: la normativa sull’omicidio stradale – che prevede l’arresto in caso di aggravante come la fuga e l’omissione di soccorso – non può infatti essere estesa alla circolazione nautica e sul punto per il magistrato titolare dell’inchiesta ci sarebbero in questa fase pochi margini per emettere un provvedimento di fermo.