Incidente: maresciallo Nicola Cipriani interviene, scopre che sua figlia è morta

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Settembre 2014 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA
Incidente: maresciallo Nicola Cipriani interviene, scopre che sua figlia è morta

Eleonora Cipriani, 26 anni, è morta nella notte tra giovedì e venerdì. Il papà è il carabiniere intervenuto sul luogo dell’incidente

VERONA – Ha risposto alla chiamata con la professionalità di sempre e l’amara consapevolezza di un’altra vita spezzata. Nicola Cipriani, comandante della stazione dei carabinieri di Pescantina, in provincia di Verona, non sapeva che questa volta il cadavere sull’asfalto era quello di sua figlia, Eleonora, di appena 26 anni.

Così la notte tra giovedì e venerdì il maresciallo Cipriani, ha raccolto le informazioni come ogni volta e si è recato sul posto per i dovuti accertamenti. Dalla caserma di Pescantina a località Pol, a pochi minuti dal Lago di Garda, il viaggio dura meno di un quarto d’ora. Sono gli ultimi quindici minuti di lucidità di un padre che sta per riconoscere all’orizzonte l’auto capovolta della figlia. All’interno di quella Fiesta viaggiavano Eleonora ed un’amica 21enne, rimasta ferita al polso.

E’ stata lei a chiamare i soccorsi ma per Eleonora non c’era più nulla da fare. L’auto era uscita di strada poco dopo una curva: la ruota destra ha colpito un gradino e si è capovolta, andando a finire con il tettuccio addosso alla parte iniziale del guardrail. Quest’ultimo ha infranto il parabrezza, conficcandosi esattamente sul lato del conducente. Eleonora è morta sul colpo.

Quando il maresciallo Cipriani è giunto sul posto ha sbarrato gli occhi e ha detto: “E’ mia figlia”. Prima di finire in un silenzio catatonico. Papà Cipriani è rimasto per diversi minuti a fissare il corpo avvolto da un telo bianco, sdraiato sulla strada. Poi, dopo ave familiarizzato con la più terribile delle notizie, ha sollevato il telo bianco e ha compiuto il riconoscimento. “E’ mia figlia”, ha ripetuto con gli occhi ormai spenti e allagati.

L’incarico è stato successivamente trasferito ai carabinieri di Bussolengo, sollevando così il padre dal tragico compito. L’incidente è avvenuto sulla strada in prossimità dell’Adige, in un tratto stretto e tortuoso, dove erano capitati precedentemente altri incidenti. Secondo i carabinieri l’auto viaggiava a velocità non sostenuta, attorno ai 40 chilometri orari.