“Rimasta incinta di un prete, sono stata costretta ad abortire”. Il servizio de Le Iene

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2018 - 15:16 OLTRE 6 MESI FA
Il servizio de Le Iene

Il servizio de Le Iene

REGGIO CALABRIA – A Le Iene Francesca racconta il suo dramma: “Rimasta incinta di un prete ho dovuto abortire”.

“Ero vergine quando ho conosciuto questo nuovo parroco, molto giovane e simpatico – racconta la donna – Ci siamo avvicinati fino a diventare intimi, fu lui a baciarmi per primo. Eravamo innamorati, mi aveva detto che se fossi rimasta incinta avrebbe lasciato il sacerdozio per stare con me”.

La donna, alle Iene, ha denunciato le pressioni psicologiche che avrebbe subito da parte del prete con cui aveva avuto una relazione, Don Giuseppe, e anche dall’arcivescovo emerito di Cosenza, Salvatore Nunnari.

“Poi, quando scoprimmo che aspettavo un bambino, lui mi portò dall’arcivescovo di Cosenza che mi disse che ero una sbandata e che dovevo abortire”.

Francesca, dopo aver scoperto la gravidanza, dice di essere stata abbandonata da quest’uomo e dopo l’aborto, anche dalla Chiesa. “Non potevo più andarci, ero considerata una sbandata, non una persona per bene”, racconta ancora la donna.

 Intervistati da Le Iene don Giuseppe e Mons. Nunnari non hanno voluto commentare l’accaduto.

La replica dell’arcivescovo di Cosenza.

‘Non ho mai assecondato o discusso pratiche abortive’, dice l’arcivescovo emerito di Cosenza, monsignor Salvatore Nunnari, in una nota del suo legale Enzo Paolini, annunciando di aver dato mandato di querelare per diffamazione, ‘con ampia facoltà di prova’, i responsabili de Le Iene e gli autori del servizio trasmesso nella puntata di ieri, su Italia 1.

Il servizio, nel quale le inviate de Le Iene parlano anche con mons. Nunnari, contiene, secondo il legale dell’arcivescovo emerito ‘prospettazioni ed affermazioni che, per quanto riguarda mons. Nunnari, non sono vere e appaiono gravemente lesive della figura dell’arcivescovo emerito di Cosenza’. ‘Nessun ruolo attivo ha svolto mons. Nunnari nella vicenda in oggetto. Men che meno ha assecondato o discusso di pratiche abortive nelle circostanze oggetto del servizio. Altri elementi del servizio diffamatorio – conclude la nota del legale – saranno portati da mons. Nunnari all’attenzione di diversi organismi competenti per le valutazioni e le determinazioni del caso’.