Incubo stupro ritorna con amnistia e indulto: la paura delle vittime se lui esce

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Ottobre 2013 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA

Incubo stupro con amnistia e indulto: gli "effetti collaterali" per le vittimeROMA – L’incubo dello stupro torna nelle vittime ora che si inizia a parlare di amnistia e indulto. La “beffa del tutti liberi”, scrive Chiara Paolin sul Fatto quotidiano, che diventa l’effetto collaterale dell’emergenza di sovraffollamento delle carceri. Solo parole per ora, ma che già fanno tremare le vittime, che chiedono che i condannati per i reati di violenza restino in carcere. Impossibile dimenticare la violenza subita e convivere con la paura che il violentatore possa tornare.

Una ragazza, vittima dello stupratore seriale Luca Bianchini, condannato in via definitiva a 14 anni di carcere per lo stupro di 3 donna, spiega alla Paolin perché l’indulto e l’amnistia sarebbero un incubo per lei:

“E sono anche disposta a ragionare sul tema, se si tratta di reati minori in senso proprio: cioè cose di scarsa importanza. Un furto, una rissa, non so. Di sicuro non è possibile far uscire di galera chi ha usato violenza contro una persona, il valore dell’individuo deve restare sacro nella nostra società. Sennò è finito tutto. È un’altra violenza da subire, per lei”.

Il trauma dello stupro non ti abbandona mai, spiega la ragazza. Ti segna e ti resta dentro e solo sapere in carcere il tuo aguzzino ti dà la forza di andare avanti a ricominciare. Forza che manca solo all’ipotesi che possa uscire prima del tempo:

“Invece adesso sento dire che bisogna rifare i calcoli, decidere quante persone devono uscire, per che tipo di reati, e cose del genere. Forse nessuno capisce che la sola ipotesi di sapere fuori di prigione il tuo violentatore crea un senso di terrore puro, un panico ingestibile per chi è e resta, per sempre, vittima di violenza”.

Se le carceri sono affollate, amnistia e indulto vanno prese in considerazione, ma le vittime esigono tutela:

“Esigo di essere tutelata come cittadina italiana. Esigo che quando qualcuno pensa di commettere un reato, sia sicuro di andare incontro a un processo e a una giusta pena. Sennò l’Italia resterà il posto dove chiunque si sente libero di schiacciare il prossimo, tanto alla fine una soluzione per sfuggire alle responsabilità si trova sempre”.