Bagnasco: “La partecipazione sociale è un obbligo per i cattolici”

Pubblicato il 17 Ottobre 2011 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA

Angelo Bagnasco (Foto LaPresse)

TODI (PERUGIA) – La partecipazione alla sfera sociale è un obbligo per i cristiani, e “se per nessuno è possibile l’assenteismo sociale, per i cristiani è un peccato di omissione”. Lo sottolinea il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, al forum delle associazioni cattoliche a Todi. “La Chiesa non cerca privilegi, nè vuole intervenire in ambiti estranei alla sua missione, ma deve poter esercitare liberamente questa sua missione”, aggiunge il cardinale, secondo il quale i cristiani “sono diventati nella società civile massa critica, capace di visione e di reti virtuose, per contribuire al bene comune”.

Sugli incidenti di Roma di sabato, il cardinale ha usato parole dure, esprimendo “esecrazione” per le violenze dei black-bloc. “Il nostro animo – ha detto – è ancora segnato da quanto è accaduto sabato scorso a Roma, e non possiamo non esprimere la nostra totale esecrazione per la violenza organizzata da facinorosi che hanno turbato molti che intendevano manifestare in modo pacifico le loro preoccupazioni”. “Alle Forze dell’ordine – ha aggiunto – va la nostra rinnovata gratitudine e stima per il loro servizio, che presiede lo svolgimento sicuro ed ordinato della vita del Paese”.

“Non c’è motivo di temere per la laicità dello Stato”, ha aggiunto ancora Bagnasco a Todi. “Il principio di laicità inteso come autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa ed ecclesiastica ma non da quella morale è un valore acquisito e riconosciuto dalla Chiesa e appartiene al patrimonio di civiltà”.

”Oggi l’attenzione generale è puntata con ragione ai grandi problemi del lavoro, dell’economia, della politica, della solidarietà e della pace: problemi che oggi attanagliano pesantemente persone, famiglie e collettività, specialmente i giovani”, ha spiegato ancora Bagnasco sottolineando che ”la sensibilità e la presenza costante della Chiesa sul versante dell’etica sociale è sotto gli occhi di tutti e nessuno la può, nella sua millenaria storia, onestamente negare”.