Innocent Oseghale non potrà più vedere la figlia di un anno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Febbraio 2018 - 15:14 OLTRE 6 MESI FA
Innocent Oseghale, indagato per la morte di Pamela Mastropietro, non potrà più vedere la figlia di un anno

Innocent Oseghale non potrà più vedere la figlia di un anno (foto Ansa)

MACERATA  – Innocent Oseghale non potrà vedere la figlia. Il Tribunale per i Minori di Ancona ha revocato al nigeriano la possibilità di avere contatti con la figlia e di poterla contattare senza l’autorizzazione del magistrato di sorveglianza. Il provvedimento gli è stato notificato nel carcere di Ascoli Piceno dove il 29enne nigeriano è rinchiuso per vilipendio, distruzione e occultamento del cadavere della 18enne romana Pamela Mastropietro ritrovata a pezzi in due trolley a Pollenza. Oseghale è indagato dalla Procura di Macerata anche per omicidio.

Nel giugno 2017 il Tribunale minorile aveva emesso un provvedimento con il quale lo autorizzava a far visita alla bambina (che ora ha circa un anno) ospite in una comunità in provincia di Fermo insieme alla madre, ora ricoverata in ospedale, incinta al settimo mese. Il provvedimento però è stato ora revocato. Oseghale ha avuto oggi in carcere un colloquio con l’avv. Umberto Gramenzi, che ha affiancato il collega Simone Matraxia nella difesa del nigeriano. A lui ha chiesto di avere la possibilità di far visita alla compagna in ospedale.

Pamela Mastropietro “è morta per aver assunto eroina”. Lo ha ribadito Oseghale all’avvocato Gramenzi che ha affiancato il collega Simone Matraxia nella sua difesa. In un incontro durato circa due ore nel carcere di Ascoli Piceno dove è detenuto con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e di vilipendio, distruzione e occultamento del cadavere della 18enne romana, il 29enne nigeriano ha raccontato, anche mimandole, le modalità della presunta assunzione di droga da parte della ragazza nell’appartamento in via Spalato a Macerata, fino a quando la giovane è caduta a terra e lui avrebbe cercato invano di rianimarla.

C’è riserbo su quanto ha riferito ai suoi difensori sul sezionamento del cadavere, trovato in due trolley a Pollenza. Trolley portati dallo stesso Oseghale con un ‘tassista’. Gli avvocati Matraxia e Gramenzi nomineranno tre periti: un tossicologo, un medico legale e un perito informatico, così come ha fatto la Procura di Macerata.