Intervista col ladro d’appartamento rumeno: “Rubo in Italia perché è più sicuro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Maggio 2017 - 16:32 OLTRE 6 MESI FA
Intervista col ladro d'appartamento rumeno: "Rubo in Italia perché è più sicuro"

Intervista col ladro d’appartamento rumeno: “Rubo in Italia perché è più sicuro”

ROMA – “Io rubo in Italia perché è il posto ideale per farlo”. Parola di Nicolae V, rumeno di 58 anni. Professione: ladro d’appartamento. La surreale intervista è pubblicata sul quotidiano Il Tempo: nel colloquio il malvivente spiega chiaramente di prediligere le case italiane, rispetto a quelle del suo paese: perché qui, dice, è “più sicuro”.

“Ho fatto qualche anno dentro – racconta – sono entrato e uscito in più carceri, però alla fine devo rubare per vivere e far vivere la mia famiglia. Ufficialmente faccio anche altro”.

Di giorno Nicolae fa il carpentiere e ammette candidamente:

“Non lo nascondo, mi aiuta: se entro in una casa in modo ufficiale poi per me è più facile tornarci in altro modo. Entro in casa, guardo, osservo, noto anche che vita fanno i padroni di casa, se hanno animali, se ci sono vecchi all’interno o baby sitter. Spesso così facciamo le doppie delle chiavi”.

Come ogni “mestiere”, anche questo comporta dei rischi. Ma in Italia non sono così alti come altrove:

“Qui in Italia il vero rischio, per noi, è di ritrovarci davanti qualcuno armato oppure di incrociare una volante della polizia. Altrimenti è un gioco da ragazzi. Raramente chi ci sorprende reagisce. Il primo impatto è di incredulità, prima che capiscano qualcosa passa tempo”.

In ogni caso, a suo dire, meglio qui che in Romania:

“Altre volte io e i miei compagni abbiamo commesso qualche errore e ci hanno arrestato. Grazie a Dio abbiamo un buon avvocato e voi avete delle pessime leggi. In Romania certe cose non sarebbero permesse, finisci dentro e non esci più. E lì da noi sono cattivi. Diciamo che per fare quello che facciamo noi, l’Italia è un posto ideale. A volte ci sorprendiamo anche noi per la velocità con cui usciamo. Ma non è sempre così, cambia da giudice e giudice”.