Intesta sito omosex a ex marito: più soldi da divorzio, ma denuncia diffamazione

Pubblicato il 16 Gennaio 2013 - 13:59 OLTRE 6 MESI FA
Intesta sito omosex a ex marito: più soldi da divorzio, ma denuncia diffamazione

ROMA – Ha intestato al marito da cui stava divorziando un sito per incontri omosessuali per ottenere più soldi, scrive Libero quotidiano. La donna, che all’ex marito contestava relazioni adulterine sia con gentil signore che signori, ha ottenuto alimenti per 4mila euro al mese, la casa di proprietà e l’affidamento della figlia. Tutto per quel sito www.homo.com, che però l’uomo non aveva mai creato. La polizia postale ha infatti scoperto che a creare il sito era stata la moglie ed il suo legale, che sono stati denunciati e rinviati a giudizio per diffamazione.

Libero riporta la sentenza di divorzio, che assegnava alla moglie 4mila euro al mese, la casa di proprietà e l’affidamento della bimba avuta con l’uomo, in cui il giudice scriveva:

“Anche se non appaiono sufficientemente provati la gravissima condotta adulterina ed i comportamenti promiscui del marito, come denunciati dalla moglie sulla base di quanto rilevato su un sito internet apparentemente a lui intestato, non si può allo stato che nell’interesse esclusivo della figlia di anni sei affidare quest’ultima alla madre”.

Ma quell’associazione del suo nome al sito omosessuale all’uomo non va giù, tanto che sporge denuncia contro ignoti alla polizia postale. Ed è proprio quest’ultima che dopo un anno e mezzo di indagini scopre “il fattaccio”, come spiega Libero:

” La Polizia postale si mette in moto e dopo un anno e mezzo di indagini si viene a capo del fattaccio: erano stati la moglie ed il suo avvocato ad organizzare il tutto, avevano inserito i dati personali dell’uomo nel server del sito di modo che il marito figurasse come amministratore ed animatore degli incontri a sfondo omosex”.

Non solo la donna viene denunciata, ma indagata e rinviata a giudizio. Le accuse, per la donna ed il legale che l’aveva seguita nella causa di divorzio, sono di diffamazione, sottrazione e falsificazione di documenti. Nonostante la svolta nelle indagini, il giudice non ha però rivisto la sua sentenza sul caso di divorzio: l’uomo continuerà a pagare 1500 euro di alimenti per la figlia e 2500 euro al mese per la moglie, per garantirle lo stile di vita a cui era abituata.