Invalsi 2015 – Domande e risposte su Twitter. La protesta degli studenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2015 - 11:29 OLTRE 6 MESI FA
(foto Twitter)

(foto Twitter)

ROMA – Martedì 12 maggio per le classi del secondo anno delle scuole superiori torna l’annuale appuntamento con il test Invalsi. Test boicottato da molti studenti e professori. Secondo una ricerca di Skuola.net svolta su circa 2mila studenti, ben il 45% dei ragazzi delle scuole superiori dichiara che nella sua scuola ci saranno proteste contro la prova. 

Ma in che cosa consiste il Test Invalsi? Si tratta di una prova nazionale volta a valutare il livello generale degli studenti italiani, utile per elaborare statistiche e modelli sulla preparazione dei ragazzi e sul lavoro dei docenti.  I contenuti dei test sono realizzati dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione (INVALSI).

Perché gli studenti boicottano il Test Invalsi? “Oggi verranno somministrate – spiegano in diversi comunicati gli studenti – come ogni anno, le prove Invalsi alle classi delle scuole superiori, dei test a crocette finalizzate a vedere i risultati di apprendimento in diverse materie degli studenti italiani. Come ogni anno saremo davanti alle nostre scuole per dire ancora una volta che gli studenti e i loro traguardi non possono essere misurati con delle crocette”. “Questa notte – dichiara Alberto Irone, portavoce nazionale della Rete – abbiamo fatto un flash mob al Miur per portare all’attenzione pubblica la questione dei test Invalsi: ancora una volta ribadiamo che non è attraverso una prova a crocette che si testa l’efficacia eductiva della scuola pubblica sui ragazzi, il ruolo della scuola va molto oltre alla mera acquisizione di nozioni. Inoltre ogni anno vediamo come a causa di queste prove in molte scuole si blocchi completamente la didattica per fare una preparazione finalizzata esclusivamente alle Invalsi, falsando già di per sè i risultati”.

Gli studenti, poi, si ribellano all’essere associati a un codice identificativo: i Test Invalsi, infatti, vengono somministrati in forma anonima ed elaborati poi dall’Istituto Invalsi che si serve appunto di un codice per identificare le varie prove.

“I test INVALSI sono il simbolo di un modello di valutazione che riteniamo essere totalmente sbagliato.” –dichiara Raffaele Guarino coordinatore regionale dell’Unione degli Studenti Campania-. – Un modello di valutazione che non fa altro che schedare gli studenti per classificarli, un modello che è specchio di un’idea di formazione basata su nozioni e conoscenze che sono solo una piccola parte di quello che apprendiamo a scuola. Abbiamo deciso di disobbedire, di rifiutarci di sottoporci a questo meccanismo escludente e ingiusto perché crediamo che un quiz a risposta multipla non possa essere considerato un vero strumento di valutazione”. (foto Twitter).