Investì un gatto e non lo soccorse: per il sostituto procuratore di Milano è reato

Pubblicato il 10 Settembre 2010 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA

“Investire un gatto e non prestargli i necessari soccorsi è reato”. Lo sostiene il sostituto procuratore generale di Milano Sandro Celletti nel ricorso presentato alla Corte di cassazione contro il proscioglimento, disposto dal gup di Busto Arsizio (Varese) nei confronti di una donna che investì un gatto e poi impedì che venisse soccorso.

La parola ora passerà alla Corte di cassazione. La vicenda risale al 17 agosto del 2008. La donna, di 42 anni, stava uscendo dal cortile di un’abitazione a Carate, quando investì accidentalmente un gatto. Due amiche che si trovavano in auto con lei volevano soccorrere l’animale agonizzante e portarlo da un veterinario. Ma la donna non ne volle sapere e il gatto morì due giorni dopo.

Nei suoi confronti venne presentata una denuncia per maltrattamento di animali, finita al Gup di Busto Arsizio che dispose il proscioglimento. Contro questa decisione si è espresso il sostituto procuratore Celletti che ha deciso di ricorrere in Cassazione. Secondo il magistrato ricorrente infatti non ci sarebbe solo un maltrattamento di animali come contestato in primo grado ma un reato maggiore, avendo la mancanza di soccorsi portato alla morte del gatto.