Ior, operazioni “sospette” anche con Unicredit e Intesa Sanpaolo. E spunta il “Don Bancomat” di Anemone

Pubblicato il 20 Ottobre 2010 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA

Altre presunte operazioni sospette dello Ior sono finite nel mirino della magistratura romana: la Procura capitolina è già titolare degli accertamenti sui 23 milioni di euro depositati su un conto del Credito Artigiano e per i quali il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro preventivo.

Le operazioni sospette in questione risalgono rispettivamente al novembre 2009 ed all’ottobre dello stesso anno e riguardano assegni per 300 mila euro incassati su un conto dello Ior presso un’agenzia Unicredit e un prelievo di 600 mila euro da un conto aperto in Intesa Sanpaolo.

Gli accertamenti dei pm romani riguardano anche un conto aperto presso una filiale di Intesa San Paolo dove sono stati prelevati 600 mila euro e si inquadra in un giro di movimentazione complessiva di danaro, presso la stessa agenzia, nell’arco di un anno, di circa 140 milioni di euro. Tra l’altro nella stessa filiale risultano movimentati alcuni assegni a nome di Don Evaldo Biasini, economo della Congrega del Preziosissimo Sangue, indicato da alcuni quotidiani, nel quadro degli accertamenti sugli appalti G8, come il custode dei fondi neri dell’imprenditore Diego Anemone (per questo è stato ribattezzato “Don Bancomat”). Le operazioni di novembre ed ottobre 2009 sono state segnalate alla procura dall’Uif (Unità di informazione finanziaria).

L’inchiesta della Procura di Roma vede indagati il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi ed il direttore generale Paolo Cipriani. L’azione penale è partita sulla base di una segnalazione dell’Uif, la quale, il 15 settembre scorso, aveva già disposto la sospensione per cinque giorni, perché ritenute sospette, di due operazioni disposte dallo Ior sul conto aperto presso la sede romana del Credito Artigiano.

Si tratta della movimentazione di 20 milioni destinati all’istituto di credito tedesco J.P. Morgan Frankfurt e di altri tre milioni destinati alla Banca del Fucino. Sul conto sono depositati complessivamente 28 milioni di euro.