Ischitella (Foggia): Nicolina Pacini, 15 anni, è morta. L’ex della madre le ha sparato in faccia

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Settembre 2017 - 08:07 OLTRE 6 MESI FA
Ischitella (Foggia), la ragazza di 15 anni colpita in volto dall'ex della madre è morta

Ischitella (Foggia), la ragazza di 15 anni colpita in volto dall’ex della madre è morta (Foto Ansa)

ISCHITELLA (FOGGIA) – Non ce l’ha fatta Nicolina Pacini, la ragazza di 15 anni che mercoledì 20 settembre era stata ferita al volto da un colpo di pistola sparato dall’ex compagno della madre, Antonio Di Paola, di 37 anni, ad Ischitella, in provincia di Foggia.

La ragazza è morta poco prima delle 7 di giovedì mattina per un ennesimo arresto cardiaco. L’uomo nella serata di mercoledì si era ucciso sparandosi con la stessa arma, una calibro 22, dopo una fuga nelle campagne attorno al paese.

Giovedì mattina, intorno alle 7:30, Nicolina stava scendendo le scale di via Zuppetta, a Ischitella, per raggiungere la fermata dell’autobus che l’avrebbe portata a scuola, a Vico del Gargano, quando è stata avvicinata da Antonio Di Paola, che, probabilmente, le ha chiesto notizie della mamma, Donatella Rago, di 37 anni, fino ad un mese fa la sua compagna. Al rifiuto della ragazzina, l’uomo le ha sparato al viso.

Donatella Rago è stata raggiunta dalla notizia mentre si trovava in una località della Toscana dove lavora. Dopo aver appreso la notizia del ferimento della figlia, la donna aveva scritto su Facebook: “Spero che ti ammazzi bastardo lurido. Te la prendi con una ragazza di soli 15 anni, sei un rifiuto umano“. In giornata la donna aveva raggiunto la figlia ricoverata agli Ospedali Riuniti di Foggia: “Io lo sapevo che sarebbe successo”, ha ripetuto.

L’uomo in passato era già stato denunciato dalla donna diverse volte, l’ultima un paio di settimane fa, proprio a causa delle minacce subite. I due figli di Donatella Rago, Nicolina e il fratello, a causa dei disagi familiari erano stati affidati dai servizi sociali ai nonni materni.

“I miei figli erano in affidamento ai miei genitori – ha scritto la donna su Facebook – ed io avevo avvertito che sarebbe successo qualcosa, nessuno mi ha dato retta. Io non c’ero, ma i miei che li avevano in affido dov’erano? Non doveva prendere il pullman visto che c’erano delle denunce in corso, ma dovevano accompagnarla loro a scuola”, si sfoga la donna che effettivamente aveva presentato recentemente due denunce nei confronti del suo ex.

E sempre su Facebook solo pochi giorni fa la donna, riferendosi alla relazione con il suo ex, aveva scritto: “E’ già passato un mese che ho trovato il coraggio, la forza di uscire da una prigione”. Ma l’incubo non era finito: erano iniziate le minacce e la donna si sentiva in pericolo e aveva paura per i propri figli tanto da chiedere all’assistente sociale di portarli in un altro posto. “Ma non mi ha ascoltato, anzi – accusa la donna su Facebook – mi ha detto ‘Stanno bene dove stanno’. Ora mia figlia è in coma farmacologico”.