Istat, aumentano i giovani a casa con i genitori: +120 mila in un anno

Pubblicato il 22 Dicembre 2012 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA
Istat, aumentano i giovani a casa con i genitori

ROMA, 22 DIC – In un anno si contano 118 mila ragazzi in più, anche trentenni, che ancora mangiano e dormono a casa di mamma e papà. Così nel 2011 arrivano a 6 milioni 933 mila la fascia d’età compresa tra i 18 e i 34 anni, non sposati che vivono con almeno un genitore. Si tratta di quasi il 60% dei giovani di questa fascia d’età celibi o nubili. E’ quanto emerge dalle tabelle allegate al Rapporto sulla coesione sociale presentato dall’Istat.

Nell’anno precedente, il 2010, i ragazzi con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni che si trovavano a vivere con madre e/o padre erano 6 milioni 815 mila, ovvero il 58,6% della popolazione di riferimento, un numero e una percentuale inferiori a quanto registrato nel 2011. Anno che segna un ritorno del fenomeno.

Infatti, nel tempo la quota dei giovani, compresi tra i maggiorenni e gli under 35, ancora nella famiglia di origine era andata scendendo (nel 2000 si trattava del 60,2%). Sul nuovo aumento probabilmente ha inciso anche la crisi economica: l’impennata nella disoccupazione giovanile, la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie e la conseguente discesa delle compravendite immobiliari. Infatti, per lasciare la casa dei genitori e andare a vivere per conto proprio nella maggior parte dei casi occorre una disponibilità economica per pagare un affitto o un mutuo.

Sempre in base alle tabelle relative all’ultimo Rapporto sulla coesione sociale, di Istat, Inps e ministero del Lavoro, si osserva come a livello territoriale il fenomeno sia concentrato nel Centro-Sud, dove la percentuale supera il 60%. Inoltre, è interessante notare la prevalenza della componente maschile: dei quasi sette milioni di giovani ancora a casa dei genitori, ben 3 milioni 858 mila sono uomini, a fronte di 3 milioni 75 mila donne.