Italiani in fuga per “salvare” il patrimonio: Lugano il nuovo “paradiso”

Pubblicato il 13 Febbraio 2012 - 12:38 OLTRE 6 MESI FA

Lugano

ROMA – Il 40 per cento dei residenti di Lugano non è svizzero. Dei 57 mila abitanti della città il 21,8 per cento è italiano. Diventare residente è un modo per sottrarsi al fisco del paese natale. Così oltre alle aziende ed ai soldi migrati versa la Svizzera, spesso portati letteralmente a spalla oltre il confine italiano, gli italiani scelgono oltralpe anche la residenza. Un modo per evadere il “gravoso” fisco italiano ed usufruire delle “benevole” tassazioni svizzere. Lugano diventa allora sede di un boom immobiliare e l’Ubs, una delle maggiori banche svizzere, teme la formazione di un bolla speculativa, come sostiene il Corriere della Sera. Poco importa che i ticinesi non vedano di buon occhio i nuovi vicini, accusati di essere i “cinesi” in terra elvetica.

Portare la propria residenza a Lugano non è comunque affare semplice. Possono “emigrare” nel “paradiso” fiscale solo coloro che hanno un guadagno stabile annuo di 250 mila euro, che evidentemente possono permettersi il costo di 20 mila franchi svizzeri al metro quadrato per le loro abitazioni elvetiche. Assieme al singolare flusso migratorio sta nascendo un vero e proprio business. Il sito isyours.com aiuta gli italiani “in fuga” a svolgere tutte le pratiche necessarie: ricerca della casa, trasferimento dei conti bancari e pratiche burocratiche varie.

L’agenzia Remax in un rapporto spiega che il valore del mercato immobiliare nel Ticino è di ben 3,5 miliardi di franchi l’anno, come riporta il Corriere, cioè circa 3 miliardi di euro. Di questi 1,7 miliardi di franchi sono concentrati solo nella zona di Lugano e dintorni. La relazione spiega: “Assistiamo a una escalation di acquisti da parte di italiani che mettono in vendita la loro casa a Como e Varese per acquistarne una nel Cantone attirati dalla maggiore sicurezza che il Paese garantisce”.

Accade allora che l’Ubs lanci il suo allarme per la creazione di una bolla speculativa. In appena cinque anni i prezzi del mercato immobiliare sono saliti del 35 per cento: “Le attese da parte degli investitori sono troppo ottimistiche e l’assenza di prospettive positive nell’Eurozona unite alla mancanza di valide alternative di investimento sono una miscela esplosiva”. Insomma se si formasse una bolla speculativa sul mattone svizzero gli effetti di una sua esplosione sarebbero una catastrofe per il paese. In tal caso anche i tassi dei mutui immobiliari, che attualmente sono stimati attorno al 2 per cento, rischiano un’impennata.

Felice Cavadini, un esperto operatore del settore immobiliare di Lugano, ha spiegato al Corriere: “È un orientamento che unisce due forme di investimento ritenute da sempre un rifugio ultrasicuro: il mattone e il franco svizzero. Anche chi aveva puntato in passato su mercati ritenuti convenienti, col passare degli anni ha preferito tornare qui”. La corsa al paradiso fiscale è iniziata. Farlo però costa caro e decisamente non sarà un investimento che tutti potranno permettersi, evasori a parte.