Jesi, Andrea Uncini rapito davanti ai due figli: ma è giallo, nessun riscatto

Pubblicato il 28 Ottobre 2009 - 00:07 OLTRE 6 MESI FA

Un uomo di 46 anni, Andrea Uncini, impiegato, è stato rapito davanti ai suoi figli da due uomini con il volto coperto, che poi si sono allontanati a grande velocità.

Prima di essere trascinato sul furgone bianco Mercedes dai due sequestratori incappucciati, Andrea Uncini ha gridato al figlio Filippo, di 16 anni, di mettersi in salvo. Il ragazzino si era messo a correre dietro l’automezzo, nel tentativo di strappare il padre ai suoi sequestratori. L’altro figlio, il piccolo Jarno, di sei anni, era in un’altra stanza e non si sarebbe accorto di nulla.

«La loro è una famiglia tranquilla, normale, gente a posto, che con tanti sacrifici stava restaurando la vecchia casa dei genitori» dice il sindaco di Rosora Lamberto Marchetti, che conosce tutti. «Ho sentito qualcuno parlare di debiti, o addirittura di usura – continua il sindaco – ma mi sembrano cose fuori dal mondo. Questa è gente perbene, che si guadagna da vivere».

Non è chiaro se il sequestro sia avvenuto all’interno della villetta di contrada Pratelli, o, secondo altre testimonianze, nel cortile dell’abitazione, raggiunto da Uncini, insospettito dal girovagare del furgone.

Il comandante del Reparto operativo dell’Arma di Ancona il col. Luciano Ricciardi, ha detto che «non risulta» che i due sequestratori, con il volto travisato e i guanti, abbiano agito sotto la minaccia di armi. Fino a questo momento, la famiglia non ha ricevuto richieste di riscatto, e non si sa se Uncini abbia ricevuto minacce o richieste di denaro in passato. Il sostituto procuratore della Repubblica di Ancona Marco Puccili coordina le indagini.