Jessica Valentina Faoro, Alessandro Garlaschi e l’ossessione per i frustini
Pubblicato il 9 Febbraio 2018 - 08:09 OLTRE 6 MESI FA
MILANO – Alessandro Garlaschi, il tranviere di Milano fermato per l’omicidio di Jessica Valentina Faoro, online vendeva maschere fetish in lattice, manette col peluche, perizomi di pelle, frustini e intimo sexy.
Poi c’è l’immagine di un cartone animato. È la foto che compare sul profilo WhatsApp della moglie del tranviere. In realtà quel telefono lo usava lui
Sui siti dove vendeva questi oggetti (depop.com e shpock.com) usava il nome di una donna (Veronica E.), che è il nome vero di sua moglie, ma in realtà dietro c’era lui. Come scrivono Andrea Galli e Gianni Santucci sul Corriere della Sera:
Il tranviere dell’Atm è diventato un assassino quando è esplosa la tensione tra i due poli della sua personalità sconnessa: un immaginario infantile, immaturo, bambinesco; e una sessualità ossessiva, tanto più assillante perché inespressa, tormentata e sublimata nelle navigazioni in Rete, nelle fotografie, negli approcci maldestri con le ragazzine.
Garlaschi, come raccontano gli inquirenti, ogni tanto ospita ragazze in difficoltà e prova a barattare l’ospitalità con varie richieste sessuali perlopiù foto anche in topless.
Il primo febbraio la ragazza ha chiamato i carabinieri dicendo che il tranviere le aveva messo le mani addosso nel sonno. Mercoledì notte Jessica l’ha rifiutato ancora, ed è stato il primo passo della sequenza finita con l’omicidio.
E poi c’è il rapporto ambiguo con la moglie. Un legame che si avvicina alla sottomissione. “Ci volevamo bene – ha raccontato la donna -, ma diciamo che non riuscivo a seguirlo, sotto certi punti di vista”.