GENOVA – Tragedia Jolly Nero: nave in avaria, è questa l’ipotesi più probabile (al momento) dell’incidente nel porto di Genova che è costato la vita almeno a 7 persone. Lo dice l’Ansa citando fonti investigative.
Il comandante del rimorchiatore Spagna gridava al pilota via radio: ”Non c’è più acqua, che fate?”. Il pilota rispondeva: ”Non ho la macchina”, frase che significa che non entrava la marcia avanti.
Secondo quanto emerge dal racconto dei testimoni la rotazione della nave era in atto nel bacino di evoluzione, ma non è stato fermato il ”moto indietro”. Quando la nave è arrivata a circa 100 metri dalla torre, dal rimorchiatore di poppa, Spagna, è partito l’allarme.
Il cargo, in quella fase, secondo quanto emerso, era pesante 45 mila tonnellate e procedeva a 3,5 nodi di velocità rispettando le regole di manovra. I rimorchiatori – lo Spagna traina 72 tonnellate, il Genoa, che era a prua, 60 – hanno il compito di far ruotare la nave, ma non sono in grado di fermarla in pochi metri in caso di avaria.