Jucker libero dopo 10 anni: fece a pezzi la fidanzata con un coltello da sushi

Pubblicato il 13 Febbraio 2013 - 10:08| Aggiornato il 23 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Nel 2002 uccise e fece a pezzi la sua fidanzata Alenya Bortolotto con 22 coltellate al grido di “Sono bin Laden”. Ora, dopo 10 anni di carcere, Ruggero Jucker è libero.

Nel 2003 grazie al rito abbreviato Jucker evitò l’ergastolo. Due anni dopo fu condannato in via definitiva a a 16 anni di carcere. Grazie all’indulto del 2006 i 16 anni sono diventati 13. Poi per buona condotta gli sono stati scontati tre mesi ogni anno. E ora Juker è libero.

E’ il 20 luglio del 2002 quando Ruggero Jucker, imprenditore nel catering figlio di una nota famiglia di Milano, impugna un coltello da sushi per aggredire la fidanzata Alenya, 26 e vicina alla laurea in scienze politiche, che gli dorme accanto nel letto. Lei si sveglia. Inizia a fuggire per la casa. Lui la insegue. La aggiunge in bagno. La colpisce con 22 coltellate. Poi asporta anche alcune parti del corpo. Un pezzo del suo fegato verrà trovato dagli inquirenti in giardino.

Poi Jucker si lava, mette i suoi vestiti sporchi di sangue in lavatrice. Quindi scende nudo in strada e inizia a gridare “Sono bin Laden”. Lì viene arrestato. Dieci anni e mezzo dopo, a  46 anni, è di nuovo libero.