La Cassazione condanna Schicchi: "Stimolava l'istinto sessuale"

Pubblicato il 17 Novembre 2011 - 17:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 17 NOV – Incappa nella condanna per sfruttamento della prostituzione il manager che organizza spettacoli nei quali viene sollecitato l'istinto sessuale del pubblico durante le esibizioni 'hard' delle ragazze reclutate appositamente per queste serate. Lo sottolinea la Cassazione nella sentenza 42413 depositata oggi con le motivazioni in base alle quali, nell'udienza dello scorso sei ottobre, ha confermato la condanna a quattro anni e due mesi di reclusione per Riccardo Schicchi, l'agente di molte pornodive.

Senza successo, Schicchi ha sostenuto che le sue spogliarelliste non avevano alcun contatto con gli spettatori e non compivano atti sessuali durante i loro 'numeri' "nei quali non vi era coinvolgimento degli organi genitali ma meri toccamenti di altre parti del corpo". I supremi giudici hanno replicato che "costituisce comportamento prostitutivo anche quello di denudarsi a fine di lucro in presenza di più persone consentendo contatti tattili e baci, sicchè risponde di favoreggiamento o agevolazione dell'altrui prostituzione colui che tale specie di convegno organizzi, promuova o al quale comunque dia opera".

In poche parole, Schicchi è stato condannato per aver tenuto una "condotta" diretta a "favorire e sfruttare prestazioni che oggettivamente" sono risultate "tali da stimolare l'istinto sessuale". Il manager di 'Divafutura' – che negli show si avvaleva anche di Eva Henger che allora era ancora sua moglie, notano i supremi giudici con disappunto per la "gravità" – è stato riconosciuto colpevole anche di aver violato le norme sull'immigrazione dal momento che molte ragazze erano ungheresi senza il permesso di soggiorno.

Per questa vicenda Schicchi ha già scontato un periodo di carcere e non dovrà tornarci in quanto, si è appreso dai suoi difensori, la condanna è coperta dall'indulto.