La morte Ratzinger, l’uomo che non volle più essere Papa. “Per quanto Francesco potrà stringere 200 mani al giorno?”

"Il governo pratico non è il mio forte e questa è certo una debolezza. Ma non riesco a vedermi come un fallito"

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Dicembre 2022 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA
morte ratzinger papa

Il Papa Emerito Benedetto XVI (Ansa)

La morte Ratzinger, l’uomo che non volle più essere Papa. E’ morto Benedetto XVI. “Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano”.

La morte Ratzinger, l’uomo che non volle più essere Papa

Dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, il corpo del Papa Emerito Benedetto XVI sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli. Lo riferisce la Sala stampa vaticana.

Dai politici allo Ior, dalla sua elezione a Papa alla rinuncia, passando per i giorni dell’infanzia e arrivando anche a Papa Bergoglio. Può considerarsi un vero e proprio testamento spirituale il libro-intervista di Benedetto XVI con Peter Seewald “Ultime conversazioni” del 2016, al quale seguirono altre ‘confessioni’ con l’amico giornalista contenute nella corposa biografia pubblicata nel 2020.

Paura della morte? “Per certi versi, sì”

Tra gli argomenti affrontati, il Papa emerito, con molta umanità, aveva parlato anche della sua morte. Paura? gli aveva chiesto il giornalista tedesco. “Per certi versi sì”, aveva confidato Ratzinger informando di avere comunque già steso il suo testamento “definitivo”. E aveva aggiunto che avrebbe voluto che sulla lapide fosse scritto il solo nome.

Ma Benedetto XVI rivelò anche le sfaccettature più nascoste dei suoi giorni da Papa: per esempio la sua insofferenza per le visite dei politici, o la questione Ior che era “un punto di domanda”. Disse anche che non si aspettava l’elezione di Bergoglio.

In quelle pagine si ritrova anche il suo lungo, e non sempre facile, rapporto con Papa Wojtyla, ma anche dettagli più intimi come il fatto che amasse dormire, o che fosse da anni cieco da un occhio. Ratzinger dunque si è aperto al suo biografo con grande sincerità e naturalezza, ridendo durante la conversazione, diverse volte.

La nonna che fece ‘marameo’ ai nazisti dal treno

Come quando raccontò della zia che fece ‘marameo’ ai nazisti che passavano su un treno. Ma anche piangendo, quando ricordò le campane che lo salutarono nel momento in cui, dopo la rinuncia, lasciò in elicottero il Vaticano per ritirarsi a Castel Gandolfo.

Nel trarre un bilancio del suo pontificato aveva detto: “Il governo pratico non è il mio forte e questa è certo una debolezza. Ma non riesco a vedermi come un fallito”. Però confermò quanto già tutti sapevano, ovvero la fatica, lui, che pensava che sarebbe stato per tutta la vita solo un professore, di essere a capo della Chiesa cattolica.

“Non mi aspettavo l’elezione di Bergoglio”

Ci sono state “belle esperienze”, aveva avuto anche la consapevolezza di “essere sostenuto”. “Ma è stato naturalmente sempre anche un fardello”, ammise Ratzinger. Una grande libertà espresse infine in quelle parole su Papa Francesco. “Nessuno – disse il Papa emerito – si aspettava lui. Io lo conoscevo, naturalmente, ma non ho pensato a lui”.

Sempre su Papa Francesco disse di apprezzare il suo modo di stare con la gente ma “mi chiedo quanto potrà andare avanti” a “stringere ogni mercoledì duecento mani o più”, diceva il Papa emerito così riservato, così diverso nel rapporto con le folle rispetto al Papa argentino.