La notte di sangue: l’accoltellatore invidioso di chi sta bene e il carabiniere con problemi psichici

Una notte di sangue, due episodi di folle violenza: un uomo con problemi psichici che accoltella persone a caso perché invidioso della loro felicità. Un carabiniere, sempre con problemi psichici che uccide il comandante che non voleva reintegrarlo in servizio. “Pensavo di star male, di essere ammalato. Ho visto tutte quelle persone felici, che stavano bene, e ho provato invidia“. E’ quanto ha detto al pm il 46enne che ad Assago alle porte di Milano, ha ucciso una persona ferendone altre 4 dopo aver preso un coltello tra gli scaffali del supermercato Carrefour. 

L’uomo è ora accusato di omicidio e tentato omicidio plurimo. Nelle prossime ore il pm inoltrerà la richiesta di convalida dell’arresto del 46enne che era in cura per problemi mentali, e che si trova ora piantonato all’ospedale San Paolo nel reparto di Psichiatria.

Il 46enne di Assago che ha colpito per invidia è affetto da problemi psichici

L’uomo è verosimilmente affetto da disturbi psichici. E’ quanto emerge dagli accertamenti effettuati dai Carabinieri di Corsico. L’aggressore è stato bloccato da alcuni clienti e consegnato ai Carabinieri subito intervenuti.

E quasi in contemporanea, in questi giorni di ottobre c’è stato un altro episodio di sangue riconducibile a problemi di natura mentale. Il fatto è avvenuto sempre in Lombardia: un brigadiere dei Carabinieri, ad Osso in provincia di Como ha prima sparato al luogotenente della sua caserma. Poi si è asserragliato nella caserma che è stata liberata solo la mattina di oggi grazie all’intervento dei reparti speciali.

L’uomo che ha compiuto il gesto era allontanato dal servizio per problemi psichici. Era stato ricoverato per essere poi dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi perché affetto da problemi di disagio psicologico. Alla fine era stato giudicato idoneo al servizio da una Commissione Medico Ospedaliera. Per questa ragione era rientrato in servizio da alcuni giorni e attualmente era in ferie.

Brigadiere spara al suo luogotenente che non vuole rimetterlo in servizio 

Da quanto si apprende ora, il luogotenente non voleva riammettere in servizio il brigadiere dopo la sospensione per motivi psichiatrici. Sarebbe stata questa la causa scatenante, il motivo che ha portato il brigadiere ad avere una discussione con il superiore fino ad ucciderlo.

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