La Scala, prima Madama Butterfly. Elenco cinema che la trasmettono città per città

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2016 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA
La Scala, prima Madama Butterfly. Elenco cinema che la trasmettono città per città

La Scala, prima Madama Butterfly. Elenco cinema che la trasmettono città per città (foto Ansa)

MILANO – Mercoledì 7 dicembre 2016 è il giorno della prima stagionale al teatro La Scala di Milano. La Madama Butterfly sarà contemporaneamente trasmessa in decine di cinema in Italia. Qua la lista completa delle sale che manderanno in onda l’opera di Giovanni Puccini.

Sarà una prima senza politica, a causa della crisi di governo post referendum. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non sarà a fare gli onori di casa dal palco Reale per la Madama Butterfly diretta da Riccardo Chailly, come già l’anno scorso. Allora il Capo dello Stato non poté presenziare perché il mattino seguente si apriva a Roma il Giubileo. Questa volta è stata la crisi di governo seguita al risultato del referendum a fargli cancellare tutti gli appuntamenti previsti a Milano: dalla visita alle donne carcerate con figli dell’Icam all’incontro alla Comunità nuova di don Rigoldi.

E lo stesso vale per il presidente del Senato Pietro Grasso, che, con la legge di stabilità in discussione a palazzo Madama, difficilmente farà in tempo ad arrivare a Milano e per il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che ha annullato l’appuntamento. Restano confermati invece finanzieri, vip e vertici di teatri stranieri: da Isabella Borromeo a Cristina Parodi con il marito, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, all’ex re di Spagna Juan Carlos, a Roberto Bolle, Carla Fracci e Carlo Cracco. A fare da padrone di casa, per la prima volta, ci sarà il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che si troverà nel palco reale, decorato da Dolce e Gabbana con farfalle e fiori rosa, insieme al presidente della Regione Roberto Maroni e al prefetto Alessandro Marangoni.

Con loro quattro abitanti, invitati dal Comune di Milano, che vengono dalle zone terremotate dell’Italia centrale. Alla prima sarà presente anche l’ambasciatore del Giappone Kazuyoshi Umemoto. D’altronde è da oltre un mese che Milano si prepara a questa Madama Butterfly a cominciare dalla mostra omaggio al Giappone inaugurata il mese scorso a Palazzo Reale.

Dal primo dicembre le note dell’opera di Puccini risuonano nel mezzanino del metro di piazza Duomo, all’ottagono e al passante di Porta Vittoria e nei mercati coperti di Lorenteggio e Santa Maria del Suffragio. E da ora fino ai saldi Madama Butterfly occupa anche tutte le vetrine della Rinascente, realizzate su progetto di Alvis Hermanis, il regista dell’opera che domani inaugura la stagione lirica del Piermarini. La scelta è stata quella di mettere in vetrina delle geishe in abiti tradizionali di schiena. Un’immagine che riprende quella di una giapponese di schiena con abito e capigliatura tradizionale con indosso un paio di cuffiette ipertecnologiche scelta come logo della Madama Butterfly.

Il motivo? Per i giapponesi, ha raccontato Hermanis, il collo è la parte più erotica delle geishe, l’unica non coperta dal trucco. A realizzare l’opera, con collage di immagini giapponesi e cartelloni scaligeri sono state le maestranze del teatro. Un modo, ha spiegato l’ad di Rinascente Alberto Baldan, per far conoscere le loro capacità e per rendere un evento esclusivo “inclusivo, per chi non ha la possibilità di entrare alla Scala”. D’altronde aprire il teatro è stato fin dall’inizio uno degli obiettivi del sovrintendente Alexander Pereira, che ha ricordato i 60 mila spettatori fra adulti e bambini che quest’anno vedranno le opere per bambini, gli spettacoli a metà prezzo, che si aggiungono all’Elisir d’amore fatto in forma di flash mob a Malpensa e alla prima di quest’anno che non solo andrà in diretta in tv ma sarà, grazie alla produzione di Rai Cultura, su Rai1. “La mia politica – ha osservato – è fare una Scala meno chiusa, più vicina a chi ama la musica ma ha paura di questo tempio”. In piazza davanti al ‘tempio’ non mancheranno le tradizionali proteste, con Cub e centro sociale Cantiere contrari a quella che, nonostante i forfait, continuano a considerare “la sfilata della casta”.