La Spezia: l’incredibile serie di circostanze sfortunate che hanno portato alla morte di Fabio Cozzani

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Febbraio 2018 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA
Fabio Cozzani, l'autista morto dopo una serie di circostanze sfortunate

La Spezia: l’incredibile serie di circostanze sfortunate che hanno portato alla morte di Fabio Cozzani

ROMA – Non c’è ancora la parola definitiva – formalmente si indaga ancora anche per omicidio – ma il pm di La Spezia sembra orientata a dar ragione ai carabinieri sulla morte misteriosa di Fabio Cozzani, 51 anni, ritrovato nell’autorimessa Angeli di Vezzano Ligure senza vita e con la testa fracassata. La ricostruzione delle ultime ore di Cozzani rivelano una incredibile serie di circostanze sfortunate che lo hanno preparato l’incidente fatale, probabilmente una caduta rovinosa su un macchinario.

All’uomo, da poco assunto come autista per una ditta di pompe funebri, il 6 febbraio sulla Provinciale che conduce da Aulla al Golfo dei Poeti, si è fermata la Fiat Multipla che utilizzava, un’auto con targa di prova e sprovvista di assicurazione: quando si è accorto che era finita in panne, il primo pensiero, presumono gli investigatori, è stato che potesse avere dei guai, che potesse perdere la patente e quindi il lavoro.

Ha quindi staccato la targa e si è allontanato dalla vettura forse in cerca di soccorso. Quando è tornato la macchina non c’era più: un carro attrezzi l’aveva portata via, ma lui non poteva saperlo. A questo punto, sostengono i carabinieri, Cozzani si sarebbe spaventato davvero e si è diretto verso l’autorimessa della ditta per recuperare la sua cassetta degli attrezzi e ogni altro documento che potesse associarlo alla vettura sequestrata.

Prima di entrare è stato sorpreso da un fortissimo acquazzone, il freddo era pungente, ha dovuto farsi largo tra i rami del boschetto che circonda la rimessa, forse si è ferito. Una volta dentro, al buio, non avrebbe visto bene, o forse è inciampato per la concitazione, per le scarpe bagnate, non si sa.

Quanto accaduto a mezzanotte invece resta un mistero. La pm Federica Mariucci, che pure ha aperto un fascicolo di inchiesta ipotizzando il reato di omicidio, pare orientata a prestar fede ai carabinieri. In verità, Cozzani, alla mezzanotte di lunedì, era solo nella rimessa in via Buonviaggio, quando è morto. Ha sbattuto la fronte su un macchinario da lavoro, è caduto all’indietro procurandosi lo sfondamento del cranio, ma soprattutto era bagnato fradicio, intirizzito dal freddo e il suo cuore ha cessato di battere, forse per ipotermia. (Simone Traverso, Il Secolo XIX)