La strage per non pagare le spese di condominio. “Mi togliete la luce? Al buio si spara meglio”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2022 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA
La strage per non pagare le spese di condominio. "Mi togliete la luce? Al buio si spara meglio".

La strage per non pagare le spese di condominio. “Mi togliete la luce? Al buio si spara meglio”. FOTO ANSA

Qual è stato il movente che ha portato alla strage alla riunione di condominio? Il killer, che ha ucciso tre donne, non era pazzo, non era uno squilibrato colto da un raptus improvviso. Era cosciente di quello che faceva e aveva organizzato tutto, tanto che in auto aveva anche i soldi per la fuga. Il movente che ha portato Claudio a uccidere tre persone e provare ad ammazzarne altre a Fidene, Roma, è da cercare nel consorzio. Ieri è entrato armato nel bar dicendo vi ammazzo tutti, aveva l’intenzione di sparare. C’erano problemi con il condominio, ci sono state diverse denunce alla procura della repubblica per minacce. Una volta ha messo uno striscione con scritto ”consorzio rauss”. Non voleva pagare le spese del consorzio. Questa estate aveva minacciato dei bambini. Tutte queste cose hanno portato Claudio a prendere la pistola, rubata a un poligono di tiro, e a sparare.

“Mi togliete la luce? Al buio si spara meglio”

Benvenuti all’inferno, qui con il codice penale lo Stato ci va al cesso, denunciare è tempo perso, so’ tutti ladri”. Così scriveva Claudio sul suo blog dedicato al Consorzio Valle Verde. Il post, del 2 novembre 2021, è un lunghissimo elenco di accuse agli altri consorziati, riferimenti a presunte “mafie” e passaggi inquietanti come “Mi stanno tenendo senza pubblica illuminazione, si sa al buio si vede meno e si può sparare in tranquillità”. Nel post si fa riferimento più volte a minacce di “schioppettate” per chi non rispetta le regole del comprensorio che gli sarebbero state rivolte da personaggi – fa nomi e cognomi – riferibili al Consorzio. Il senso generale del post sembra essere una sorta di lungo atto d’accusa nei confronti della gestione del Valleverde, definito più volte una “associazione a delinquere” di cui fanno parte “i Comuni di Ascrea e Rocca Sinibalda, insieme con Prefettura e Procura di Rieti che hanno legalizzato il pagamento del pizzo esigendo le quote consortili che tra parte ordinaria e straordinaria sono anche esose”.

La strage

L’uomo ha preso la pistola ad un poligono di tiro senza restituirla. Ha fatto fuoco appena entrato nel gazebo dove era in corso la riunione sparando contro il consiglio di amministrazione del Consorzio. “Ho provato a saltargli addosso ma già altri gli si erano buttati addosso. Aveva bloccato la porte e ci ho messo un po’ per far uscire la gente. Se non fosse stato per noi sarebbe stata una strage, aveva 2 caricatori e altre cartucce. Ho visto una ragazza accanto a me che è stata colpita ed è morta”. Questa la testimonianza di un uomo presente durante la sparatoria. L’uomo aveva chiesto il porto d’armi ma gli era stato negato. Il no era arrivato grazie alle informazioni fornite dai Carabinieri del luogo dove viveva, in provincia di Rieti, che avevano riferito delle liti in atto con il Consorzio.

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