Lago di Scanno, testimonianza del sub: “Bussole pazze e tanti pesci morti ma…”

Pubblicato il 16 Novembre 2012 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA
Lago di Scanno, testimonianza del sub: “Bussole pazze e tanti pesci morti ma…”

L’AQUILA – Bussole che non segnano più il nord, forti campi magnetici, pesci morti e strane strutture rocciose, ma niente oggetti misteriosi sul fondale. L’ex sommozzatore della Protezione Civile, Emilio Totaro, ha fatto un’immersione nel misterioso lago di Scanno, vicino L’Aquila, negli ultimi anni al centro della cronaca locale e non, per degli strani eventi capitate nelle sue acque.

Il lago, di recente oggetto di attenzione attraverso i studi geologici e ricerche anche da parte dei tecnici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è stato attentamente esaminato da Totaro, che ha spiegato: “Le rotte delle varie immersioni mi hanno portato a setacciare quasi tutto il fondale ma di oggetti anomali nemmeno una traccia. Le uniche sagome tenebrose poggiate sul fondale erano di un paio di barche affondate che successivamente abbiamo provveduto a rimuovere, ma per il resto niente”. Di recente, grazie anche al notevole abbassamento del livello delle acque del lago, sono stati comunque ritrovati dei residuati bellici.

Confermata invece la presenza di un forte campo magnetico che fa impazzire le bussole. “Confermo anch’io”, prosegue Totaro, “di aver avuto a che fare col fenomeno delle bussole impazzite, ma ciò si verifica in un solo punto localizzato in prossimità della riva ovest ad un profondità di circa 8 metri e a una distanza dal bagnasciuga di circa 50 metri verso est”.

“Arrivando sul posto – prosegue – il fenomeno è rilevabile attraverso l’oscillazione della lancetta mentre davanti allo sguardo si pone un piccolo promontorio costituito da un cumulo di pietrisco. Risalendo sulla verticale del cumulo e stazionando in superficie la bussola torna ad indicare il nord magnetico. Considerando che si è formato quindi naturalmente grazie ad un grandissimo smottamento del Monte Rava che generò il lago sbarrando il torrente Sagittario depositando sul fondo strati di brecce fluviali ben cementate, è possibile che nei vari substrati si siano concentrati ferrite o metalli vari che influiscono sui dispositivi magnetici”.

Per il sommozzatore invece la moria dei pesci riguarda una sola specie, il luccio. “Nelle svariate immersioni ne ho notati tantissimi morti adagiati sul fondale. Ritengo che ciò non sia dovuto ad un poco probabile avvelenamento altrimenti anche le altri specie ittiche (persici reali, trote, anguille) sarebbero state colpite”. Di fatto i segni indelebili sulle carcasse portano a pensare a dure battaglie.