Lampedusa, diversi soccorsi di migranti in mare nelle ultime 48 ore: un disperso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Ottobre 2013 - 00:14 OLTRE 6 MESI FA
Lampedusa, continui soccorsi in mare di migranti: un disperso

immagine di repertorio (LaPresse)

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Un’altra vittima dell’emigrazione si registra in un canale di Sicilia affollato di barconi e gommoni carichi di migranti mentre a Bruxelles i grandi dell’Ue discutono sul tema.

Tra il pomeriggio di giovedì 25 ottobre e la notte, scafi della Marina Militare e della Guardia Costiera impegnati nell’operazione Mare Nostrum hanno soccorso, 705 persone, ma altre barche in difficoltà sono state avvistate nelle ultime ore. Proprio durante una di queste operazioni di salvataggio, ma da parte di un mercantile con bandiera maltese, un migrante che si trovava a bordo di un barcone a 100 miglia da Lampedusa è caduto in acqua e non è stato ritrovato.

Il cargo maltese era stato dirottato nello specchio d’acqua dalla centrale operativa delle Capitanerie di Porto dopo una richiesta delle autorità libiche. Sono scattate le ricerche con motovedette italiane ma del migrante disperso non e’ stata trovata traccia. Nel tardo pomeriggio, altri 150 migranti sono stati tratti in salvo dalla Marina militare; si trovavano su un barcone in difficoltà a circa 10 miglia da Lampedusa.

I profughi salvati sono stati dirottati in vari porti, Augusta, Siracusa, Pozzallo da dove saranno smistati in centri di accoglienza e a Lampedusa di nuovo stracolma. Nel Cie, che ha una capienza di 300 posti, si trovano 721 persone, fra cui 138 donne e 122 minori. Il numero di migranti ospiti del centro, tra arrivi e partenze, dovrebbe rimanere sostanzialmente inalterato. Il sottosegretario per l’Interno Domenico Manzione rispondendo, in aula Montecitorio, ad un’interpellanza urgente sulla tensostruttura di Porto Empedocle ha detto che “le condizioni attuali della struttura impongono la sua chiusura ed il trasferimento dei migranti, in vista anche degli interventi di ripristino, peraltro in parte già autorizzati dall’ amministrazione dell’Interno”.

La tensostruttura della protezione civile poteva ospitare 100 persone ed è stata fino ad ora utilizzata per una primissima e temporanea accoglienza. Al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, che a Bruxelles aveva chiesto di “riconoscere alla persone la possibilità di chiedere asilo prima di salire sui barconi” ha risposto il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, dicendo: “Sul fronte del diritto d’asilo chiesto nel territorio d’origine sta lavorando il ministro Bonino”. Il ministro ha sottolineato che “si tratta di Paesi dove c’è la guerra ed esiste un’instabilità politica totale”.

“Abbiamo chiesto di inserire la gestione dell’asilo a livello europeo all’ordine del giorno”- ha aggiunto – le politiche d’asilo mancano sul tavolo europeo da anni”.