Lampedusa: nuovi sbarchi nella notte, rissa per il cibo al centro di accoglienza

Pubblicato il 21 Febbraio 2011 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA

LAMPEDUSA – Rimane alta la tensione a Lampedusa. All’aba sono sbarcati complessivamente 131 migranti su due barconi soccorsi a poche miglia dall’isola dalle motovedette della Guardia Costiera.

Le due ”carrette” erano state avvistate ieri sera da un aereo in servizio di pattugliamento nel Canale di Sicilia: la prima aveva 89 persone a bordo, la seconda 42. Domenica si erano registrati altri due sbarchi, con l’arrivo di 73 extracomunitari, quasi tutti tunisini.

Sull’isola si trovano in questo momento circa 1.300 immigrati, ospiti del Centro di prima accoglienza. Le condizioni meteo in peggioramento, con mare forza 6 e forti raffiche di maestrale, secondo la centrale operativa della Capitaneria di porto di Palermo dovrebbero tuttavia scoraggiare la partenza di altri barconi dalla Tunisia.

Rissa al centro di accoglienza. Questa mattina si sono registrati momenti di tensione all’interno del Centro di accoglienza di Lampedusa, dove si è scatenata una rissa tra immigrati all’interno della struttura che in questo momento ospita circa 1300 tunisini. Lo scontro sarebbe stato innescato da litigi sui turni per i pasti. I protagonisti dei disordini, una trentina in tutto che hanno dato vita anche ad una sassaiola, sono stati immediatamente bloccati dalle forze dell’ordine.

L’episodio è stato confermato dal responsabile del Centro, Cono Galipò, che invita tuttavia a non enfatizzarlo: ”In una struttura dove si trovano oltre mille persone è normale che possano crearsi momenti di tensione. La situazione adesso è assolutamente tranquilla anche per l’immediato intervento delle forze dell’ordine che presidiano il centro”.

Galipò ridimensiona anche l’allarme lanciato dai sindacati di alcune forze di polizia circa il sospetto di alcuni casi di tubercolosi tra gli immigrati sbarcati negli ultimi giorni a Lampedusa: ”La situazione sanitaria – assicura – è assolutamente sotto controllo e non vi sono pericoli di alcun genere. Noi stessi, del resto, siamo i primi ad operare all’interno del Centro ed abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri operatori”.