L’Aquila, sigilli al palazzo con il balcone crollato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Ottobre 2014 - 09:24 OLTRE 6 MESI FA
L'Aquila, sigilli al palazzo con il balcone crollato (foto Ansa)

L’Aquila, sigilli al palazzo con il balcone crollato (foto Ansa)

L’AQUILA – Sigillato a L’Aquila il palazzo del progetto Case di Cese di Preturo – realizzato come altri dopo il sisma del 2009 – dove si è verificato nelle scorse settimane il crollo di un balcone.

Lo sgombero, stabilisce l’ordinanza firmata dal sindaco, Massimo Cialente è “per motivi di pubblica incolumità”. Tra le motivazioni dell’ordinanza, anche la relazione tecnica del Corpo forestale dello Stato dopo gli accertamenti svolti durante i sequestri in cui si parla di “situazioni di grave criticità del sistema strutturale dell’edificio”.

Gli inquilini dovranno lasciare gli alloggi in 10 giorni e saranno sistemati in appartamenti vuoti del progetto Case, il mega insediamento prefabbricato antisismico, costituito da circa 4.500 case dopo il terremoto del 6 aprile 2009.

La piastra Ces 19 era stata già oggetto dei sigilli a tutti i balconi; analogo sequestro era avvenuto per i balconi di tutti i prefabbricati antisismici costruiti nel post terremoto dell’Aquila a Collebrincioni, Coppito, Sassa e Arischia. Il tutto su disposizione del Gip del tribunale dell’Aquila nell’ambito dell’inchiesta successiva della Procura della Repubblica.

Il sindaco su Facebook, nell’annunciare il provvedimento, si è detto addolorato come primo cittadino “perché capisco il dramma di queste famiglie, costrette a traslochi e spostamenti, con enormi e ingiusti disagi. Di loro comprendo e condivido la frustrazione, la rabbia, il senso di impotenza. So di tutelare così la loro salute fisica, ma non certo il loro stato d’animo e serenità”.

“All’Aquila, all’Expo e al Mose – scrive ancora Cialente su Facebook -sotto gli occhi del mondo si è ripetuto il rito degli approfittatori, degli avvoltoi e sciacalli che trasformano in occasione di ruberie ed imbrogli anche gli appuntamenti decisivi dell’Italia. Comincio a chiedermi, seriamente, se l’Italia potrà farcela e se non serva ancora più coraggio nelle scelte politiche”.