Laura Ziliani, è suo il cadavere trovato nel fiume Temù? Si attende l’esito del Dna

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Agosto 2021 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA
Laura Ziliani, è suo il cadavere trovato nel fiume Temù? Si attende l'esito del Dna

Laura Ziliani, è suo il cadavere trovato nel fiume Temù? Si attende l’esito del Dna (Foto Ansa)

Potrebbe essere il corpo di Laura Ziliani il cadavere ritrovato domenica 8 agosto nel fiume Temù, in provincia di Brescia. A dire con certezza se si tratta della ex vigilessa di 55 scomparsa tre mesi fa dal paese dell’Alta Val Camonica sarà l’esame del Dna. Sono, però, molte le coincidenze che spingono gli inquirenti a propendere per questa ipotesi. 

La scomparsa di Laura Ziliani

Era l’8 maggio quando Laura Ziliani è svanita nel nulla. “È uscita di casa alle 7 per andare a fare una passeggiata, dovevamo vederci alle 10 per andare in discarica a portare vecchi mobili, ma non è mai arrivata”, dirà la figlia maggiore, che alle 11:58 dello stesso giorno chiama il 112 e lancia l’allarme.

La stessa ragazza, 27 anni, il fidanzato coetaneo, e la sorella più piccola, di 19 anni, qualche settimana dopo saranno iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia per l’ipotesi di reato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Il 23 maggio, ai piedi di un torrente della zona di Temù, era stata trovata una scarpa da montagna forse appartenuta a Laura Ziliani, vedova dal 2012 e residente a Brescia, ma che nel fine settimana tornava in Val Camonica per la grande passione della montagna.

Il ritrovamento del cadavere nel Temù

È stato un bambino a notare domenica mattina un corpo in mezzo alla vegetazione, vicino al fiume Oglio, a circa 500 metri più a sud rispetto a dove, nei pressi del torrente Fumeclo, era invece stata recuperata la scarpa.

Il cadavere è in avanzato stato di decomposizione e solo esami approfonditi potranno stabilire se effettivamente si tratta di Laura Ziliani.

Determinante poi stabilire se la donna sia stata uccisa o se invece sia stata vittima di un incidente in montagna. Da chiarire anche se il cadavere sia stato nascosto tra la vegetazione o se invece sia stato trascinato dal fiume Oglio, o prima dal torrente e poi dal fiume, che a causa delle forti piogge degli ultimi giorni si è ingrossato fino a straripare.

“È un bel mistero come sia potuto finire qui il corpo perché dalla zona indicata dove Laura sarebbe andata a passeggiare è impossibile arrivare nel fiume Oglio”, ha commentato il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina.

Nel corso delle ricerche a maggio gli uomini della Protezione civile, del Soccorso Alpino e i Vigili del fuoco avevano complessivamente percorso 2.500 chilometri senza trovare tracce di Laura Ziliani.

E anche dopo il ritrovamento della scarpa da trekking, l’area era stata ripetutamente battuta senza fortuna.

Le indagini sulla scomparsa di Laura Ziliani

Sul posto domenica mattina, nel paese al confine con Ponte di Legno e in questi giorni pieno di turisti, è arrivato il medico legale, oltre agli uomini della Scientifica dei carabinieri e i vertici provinciali dell’Arma. Il riserbo in questa fase è massimo e si attendono le prime risposte mediche.

La casa di Temù da dove Laura Ziliani sarebbe partita la mattina dell’8 maggio – una palazzina a quattro piani – è sotto sequestro da oltre un mese ed è già stata oggetto di sopralluoghi prima dei consulenti informatici nominati dalla Procura e poi dalla Scientifica.

In casa, nella zona cantina adibita a guardaroba, era stato trovato il telefono cellulare della donna, che avrebbe smesso di generare traffico dalla sera precedente la scomparsa, mentre il gps che aveva sempre al polso non ha registrato alcun dato la mattina dell’8 maggio.