Lavagna, ragazzo si uccide per hashish. Mamma chiamò la Finanza: “Non ce la facevo più”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2017 - 20:26| Aggiornato il 16 Febbraio 2017 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – Ha chiamato la Guardia di Finanza e ha chiesto loro di perquisire il figlio di 16 anni che non voleva smettere di fumare spinelli. Antonella Riccardi, la mamma adottiva del giovane che si è tolto la vita durante la perquisizione nella loro casa di Lavagna, vicino Genova, non si dà pace ma non ce l’ha con gli agenti. La donna disperata aveva chiesto il loro aiuto e gli uomini della Finanza hanno ascoltato il suo appello, non immaginando certo la reazione estrema che il giovane ha avuto, lanciandosi dal balcone e togliendosi la vita il 13 febbraio.

Proprio durante i funerali del ragazzo di appena 16 anni, che si sono tenuti il 15 febbraio, la madre Antonella ha preso la parola e ha lanciato un appello contro la droga, chiedendo ai giovani di non rimanerne schiavi. Tutti ora piangono questo ragazzo e sono vicini alla mamma Antonella e al papà Marco Bianchi. A salutarlo è anche la Virtus Entella, la squadra di calcio in cui il giovane giocava, che su Facebook ha pubblicato un ultimo saluto. La mamma ha poi ringraziato la Finanza per aver ascoltato il suo appello e la sua richiesta di aiuto:

“Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, che faticare a parlarsi è normale, che andare sempre oltre è normale. Qualcuno vuol soffocarvi. Un pensiero particolare va alla Guardia di Finanza. Grazie per avere ascoltato un urlo di disperazione di una madre che non poteva accettare di avere suo figlio perdersi ed ha provato con ogni mezzo di combattere la guerra contro la dipendenza prima che fosse troppo tardi”.

A confermare che proprio Antonella quella mattina del 13 febbraio si era rivolta alla Guardia di Finanza di Lavagna per chiedere aiuto è stato Renzo Nisi, il comandante provinciale, che ha dichiarato:

“E’ stata la mamma del ragazzo a rivolgersi a noi, quella stessa mattina venendo in caserma, perché non sapeva più cosa fare. Aveva provato tante volte a cercare di convincerlo a smettere ma non sapeva più come fare. Quella di questo ragazzo è una famiglia da ammirare perché non ha fatto finta di nulla, perché ha avuto il coraggio di non nascondersi dietro a un problema. Un problema che c’era, anche banale, ma c’era. La mamma si è data da fare in tutti i modi e alla fine si è rivolta a noi”.

Il comandante della Finanza commentando la reazione del giovane, che si è tolto la vita, ha ribadito che “è una cosa imponderabile”, che nessuno poteva immaginare:

“Quello che è successo è una cosa imponderabile, fuori da quello che umanamente uno si può immaginare. La mamma del giovane è venuta in caserma e ci ha detto che il figlio usava droghe leggere, che aveva paura che fosse finito in un brutto giro. Abbiamo capito che non ci trovavamo davanti a un criminale e siamo intervenuti quasi con una finalità pedagogica visto che erano appunto pochi grammi. Noi siamo al servizio dei cittadini e capita a volte che siano gli stessi genitori a chiamarci per chiederci aiuto. Abbiamo agito con tutte le cautele del caso, ma è stato un fatto davvero imponderabile”.