Lavitola: “Da Berlusconi Ghedini ha avuto fama e potere”

Pubblicato il 22 Settembre 2011 - 21:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 22 SET – Dal rapporto con Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini ha avuto ”fama, potere e laute parcelle. Io un mare di guai”. Torna a farsi sentire il latitante Valter Lavitola, nei confronti del quale la procura di Napoli ha chiesto l’arresto per il ricatto al premier messo in atto con Gianpaolo Tarantini e la moglie Nicla.

”E’ vero che Ghedini e Letta si opposero alla mia candidatura e ricordo bene che avendola ritenuta una vigliaccata ero ‘infuriato’ – dice in una nota, confermando quanto detto dall’avvocato del premier ai magistrati -. Sarebbe però interessante se spiegassero perché Berlusconi sosteneva la mia candidatura e perché loro posero il veto”.

Tutta la nota di Lavitola è di fatto un attacco a Ghedini che ”non è Berlusconi e quindi di lui non mi sono mai, dico mai, fidato…”. ”Io e lui, da soli – prosegue Lavitola – abbiamo avuto, grazie a Dio, solo due colloqui, entrambi a Grazioli, nello studio cosiddetto Letta. Io non ho mai voluto averci a che fare”. Dunque ”ricordi Ghedini che la diffidenza e la disistima è stata sempre reciproca”.

L’ex direttore de L’Avanti dice di non sapere ”quali danni abbia fatto, se non aiutare Tarantini ed esporre il petto sulla vicenda ‘Montecarlo”’. ”Quando accettai di aiutare Tarantini, sapevo che era un rischio. E quindi non me ne dolgo affatto. Certo, ora si dirà anche, che ho frodato lo Stato con l’Avanti! E magari esportato pesce avvelenato. E’ ovvio che un capro espiatorio è necessario. Il tempo è galantuomo”.

Poi torna ad attaccare Ghedini. ”In fin dei conti, avrebbe fatto pochi danni. Se solo non si fosse occupato della politica sulla giustizia, il Governo, in materia, avrebbe fatto senz’altro meglio”. Grazie a Dio Berlusconi sta a Ghedini come l’Oceano a una piccola palude”.

Lavitola risponde anche a Marinella Brambilla, la segretaria del Cavaliere. ”Quando Marinella ha detto che aveva la sensazione che io mi approfittassi, credo che avesse ragione. Avendo lei stessa affermato di non essere a conoscenza di movimenti economici, è evidente che si riferisse al fatto che chiedevo frequenti appuntamenti, nei quali quasi mai si parlava di Tarantini”. E conclude: ”non accettero’ che passi la teoria mediatica che da questa vicenda abbia tratto alle spalle di Berlusconi o, peggio, di Tarantini, vantaggi economici. Lo dimostrerò facilmente, documenti alla mano”.