Lavoro: chi non ce l’ha, chi ha smesso di cercarlo. Nove milioni “in difficoltà”

Pubblicato il 19 Febbraio 2013 - 16:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sono 9 milioni: chi il lavoro non ce l’ha per niente, chi invece lo cerca e non lo trova, chi ha smesso di cercarlo perché tanto non ce n’è, chi ancora un lavoro ce l’ha ma a tempo, a progetto, a scadenza definita e certa. Secondo i calcoli della Cgil nel 2012 le persone in difficoltà sul lavoro erano 9 milioni. Il sindacato calcola che in questa ”area di difficoltà” ci siano disoccupati, scoraggiati (coloro che non cercano occupazione pensando di non trovarla), cassaintegrati e lavoratori precari.

Il 2012, sottolinea la Cgil, si conferma ”l’anno nero dell’occupazione in Italia. Se si sommano i lavoratori che nel 2012 si trovavano nella cosiddetta ‘area del disagio’, cioè precari o part time involontari, a quelli della cosiddetta ‘area della sofferenza occupazionale’, vale a dire disoccupati, scoraggiati immediatamente disponibili a lavorare e persone in cassa integrazione – dicono il presidente della Fondazione di Vittorio, Fulvio Fammoni e il segretario confederale Serena Sorrentino – si può stimare la stratosferica cifra di circa 9 milioni di persone in drammatica difficoltà con il lavoro”.

Negli ultimi tre mesi del 2012 – ricorda la Cgil – si sono persi quasi 200 mila posti di lavoro, con un numero di occupati a dicembre prossimo a quello di sette anni prima. Il tasso di disoccupazione è risalito ai livelli di 14 anni fa ”e la progressione nei dodici mesi risulta molto più marcata rispetto alla media europea: circa un quarto dell’aumento dei disoccupati in Europa nel 2012 è italiano”. Secondo la Cgil i dati sostanziali ”sono ancora più drammatici di quelli formali”, e riguardano anche la precarietà, l’inattività e la costante diminuzione delle ore di lavoro che involontariamente le persone sono costrette ad accettare. Sono tornati ad aumentare gli scoraggiati e la contrazione del volume di lavoro è più marcata per effetto della riduzione degli orari e per il ricorso alla cassa integrazione di quanto dica il calo degli occupati. A dicembre gli occupati, secondo dati Istat, sono diminuiti di 104.000 unità su novembre e di 278 mila rispetto allo stesso mese del 2011 tornando a quota 22 milioni 723.000, il livello raggiunto a dicembre 2005. Il tasso di inattività nel nostro Paese è molto alto ”e questo spiega – sottolineano Fammoni e Sorrentino – perché nel nostro paese abbiamo un tasso di disoccupazione nella media e un tasso di occupazione molto più basso di quello europeo”. I disoccupati ”formali’ sono 2 milioni 875 mila, il numero più alto registrato negli ultimi vent’anni, ancora in forte crescita su base annua (+474 mila. pari a +19,7%).