Lavoro nei giorni festivi, si può ma non si può obbligare…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Settembre 2015 - 21:41 OLTRE 6 MESI FA
Lavoro nei giorni festivi, si può ma non si può obbligare...

Lavoro nei giorni festivi, si può ma non si può obbligare… (foto di repertorio Lapresse)

ROMA – Nessun dipendente può essere obbligato a lavorare nei giorni festivi. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso della Loro Piana di Romagnano Sesia. L’azienda tessile aveva sanzionato una commessa che non si era presentata al lavoro il giorno dell’Epifania.

La multa era stata giudicata illegittima dal Tribunale di Vercelli e dalla Corte d’Appello di Torino. Ora il principio è stato sancito anche dai giudici supremi. L’importanza di questa sentenza risiede nel principio secondo cui “il riposo per le festività, così come il riposo domenicale, non hanno una semplice funzione di ristoro ma un’importante fruizione di tempo libero qualificato”, spiega Barbara Grazioli, responsabile dell’Ufficio vertenze della Cgil Vercelli Valsesia, nonché ricorrente in giudizio in favore della lavoratrice, che ha reso noto la decisione dei giudici. “La Cassazione ha ribadito che solo per il personale dipendente di istituzioni sanitarie pubbliche o private sussiste l’obbligo della prestazione lavorativa durante le festività per esigenze di servizio e su richiesta datoriale”.

Il fatto risale al 6 gennaio di undici anni fa. La commessa non si era presentata al lavoro, ed era quindi stata sanzionata. Per l’azienda aveva infatti disatteso ciò che aveva chiesto ai proprio dipendenti. Ovvero di prestare servizio nei giorni festivi di apertura del punto vendita di Romagnano: oltre all’Epifania, anche Santo Stefano, 25 aprile e primo maggio.

Il Tribunale di Vercelli, nel 2008, aveva accolto il ricorso dell’addetta alle vendite: la multa inflittale era stata giudicata illegittima perché il datore di lavoro non poteva trasformare in modo unilaterale la festività in giornata lavorativa. Anche la Corte d’Appello di Torino aveva dato ragione alla lavoratrice, rimarcando la sistematicità della violazione del divieto al riposo della stessa azienda, per di più ripetuta su più giorni.