ROMA – I salari delle donne continuano ad essere più leggeri. La conferma arriva da dati Inps, presenti in un’analisi del coordinatore generale statistico attuariale dell’Istituto, Antonietta Mundo.
Nel 2011 la retribuzione media annua lorda dei dipendenti privati (esclusa l’agricoltura) è risultata per le donne pari a 21.678 euro, contro i 30.246 degli uomini: lo svantaggio femminile è del 28,3%. La ricerca è presentata in occasione del convegno promosso dal Centro Studi Progetto Donna, insieme ad Abbott.
Nel corso del convegno è stato sottolineato come ”la classifica stilata dal rapporto Global Gender Gap 2012 del World Economic Forum sulle diseguaglianze di genere collochi l’Italia all’ottantesimo posto su 135 Paesi, con un arretramento di ben sei posizioni rispetto al 2011”. Il rapporto, si legge nella nota, ”prende in esame quattro aree chiave in tema di diseguaglianza tra uomini e donne: accesso ai diversi livelli di istruzione al 65esimo posto; aspettativa di vita in salute 76esimo; rappresentanza politica al 71esimo posto; ma è nella partecipazione all’economia e opportunità delle donne che l’Italia registra il dato peggiore collocandosi al 101esimo posto”.
Ritornando allo studio di Antonietta Mundo dell’Inps, che ha aperto il dibattito, risulta che, si legge nel comunicato del convegno, ”solo un terzo della popolazione femminile fa parte della forza lavoro, mentre degli uomini ne fa parte la metà”. Eppure qualcosa sembra cambiare: si osserva ”un incremento tendenziale dello 0,4% nell’occupazione femminile e nel contempo diminuisce lievemente l’occupazione maschile, tuttavia l’82% dei lavoratori a tempo parziale è rappresentato da donne”.