L’avvocato di Balducci chiede la revoca della custodia in carcere

Pubblicato il 23 Marzo 2010 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA

Angelo Balducci

«Che cosa può inquinare un procedimento come questo fatto al 95% di documenti e intercettazioni?»: a chiederselo è stato oggi l’avvocato Franco Coppi, difensore di Angelo Balducci, sollecitando al Tribunale del riesame di Perugia la revoca della custodia cautelare nei confronti del suo assistito nell’inchiesta sugli appalti per i cosiddetti “Grandi eventi”.

L’udienza è ancora in corso e proseguirà nel pomeriggio con l’intervento dei pubblici ministeri Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi. Coppi ha lamentato la “mancata trasmissione alla procura di Perugia di atti processuali indispensabili, come i documenti relativi agli appalti”. Il penalista ha quindi sostenuto la mancanza di esigenze cautelari nei confronti dell’ex presidente del Consiglio dei lavori pubblici.

«Si è dimesso da tutti gli incarichi – ha sostenuto ancora Coppi – e come potrebbe commettere ancora reati come quelli contestati?». Ha ritenuto che siano “fondate” le eccezioni sollevate riguardo alla competenza che non sarebbe dei pm di Perugia, l’avvocato Giovanni Arigò, uno dei difensori di Anemone. “Quali sono le esigenze cautelari?” si è chiesto il legale con i giornalisti in una pausa dell’udienza. Di discussione “lunga e difficile” ha invece parlato l’avvocato Antonio Albano, difensore di Mauro della Giovampaola. Tutti i difensori hanno chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere per i loro assistiti o la sostituzione con gli arresti domiciliari.