Tre le tipologie di esercizi commerciali previste: esercizi di vicinato, medie strutture e centri commerciali.
I negozi di prossimità saranno non superiori ai 400 metri quadrati. Il limite, causa crisi, con molta probabilità favorirà le grandi catene di distribuzione, a discapito delle attività a conduzione familiare. Per questo il Testo ha previsto tutta una serie di agevolazioni e possibilità di accorpamenti per il commercio di piccolo cabotaggio, purché il titolare resti uno solo e la grandezza non ecceda il nuovo vincolo. Attualmente gli unici negozi di vicinato superiori al 100 mq che sopravvivono sono in franchising.
Le medie strutture e i centri commerciali, vanno invece dai 400 e ai 2.500 metri quadrati. Per quelle superiori ai 15 mila metri quadrati, sarà obbligatoria la presenza di un presidio sanitario di primo soccorso. Misura improcrastinabile dopo la tragica morte del piccolo Federico, rimasto strozzato da un hotdog all’Ikea della Bufalotta.
Temporary store: fissato a 90 giorni il limite di tempo a loro disposizione, purché inseriti in occasione di grandi eventi come rassegne e fiere.
Orari di apertura: l’articolo 12 del nuovo Testo lascia carta bianca ai singoli commercianti, rafforzando di fatto quanto già previsto nel decreto sulle liberalizzazioni.
Saldi: le cosiddette svendite di stagione dovrebbero passare dalle attuali 6 a 12 settimane consentite. In pratica sarà possibile autorizzare sconti quasi tutto l’anno.