Le Iene e i “privilegi nei palazzi della politica” (video)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Maggio 2013 - 08:34 OLTRE 6 MESI FA
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Le Iene e il servizio “Privilegi nei palazzi della politica”

ROMA – Dopo il servizio di domenica 5 maggio de Le Iene, “I furbetti del Senato”, che raccontava come alcuni dipendenti pubblici del Senato timbrassero il badge per poi uscire durante l’orario di servizio, ieri 12 maggio sono stati messi in evidenza alcuni stipendi non in linea con quelli degli altri dipendenti statali.

La Iena Filippo Roma chiede: “Si vedono dipendenti finire il loro turno già alle 17.30 del pomeriggio. E’ normale che in Italia ci siano queste differenze tra dipendenti pubblici?”. In pochi ammettono che il trattamento privilegiato non sia comprensibile. “Crede che gli infermieri o i medici facciano un lavoro meno importante, da meritarsi stipendi 5 volte inferiori?”, chiede Roma. “No, forse il loro è anche più importante. Ma non possiamo risolvere noi questo problema”, spiega una dipendente. “Perché non chiedete all’amministrazione”, si difendono altri. Non sono loro a stabilire i compensi. La maggior parte non hanno voglia di rispondere alle domande: “Gli stipendi sono pubblici, non ho nulla da aggiungere”. Altri chiedono il rispetto della privacy.

Secondo Le Iene, però, anche chi si comporta in modo corretto resta un privilegiato rispetto al resto dei dipendenti pubblici. “Lavoriamo 40 ore a settimana come tutti”, denuncia un altro lavoratore. Non esita a condannare i comportamenti scorretti, oltre a denunciare alcuni sprechi: “C’è chi, tra i consulenti, viene pagato per non lavorare”, svela.

Filippo Roma incalza anche un consigliere parlamentare del Senato: “Non siamo noi a decidere gli stipendi, sono scelte politiche fatte in passato”. A fine carriera, arriverà a guadagnare fino a 400 mila euro lordi l’anno. Le figure meno qualificate, fino a 159 mila. Un trattamento economico eccezionale.

Dopo lo scandalo dei comportamenti scorretti, era intervenuto lo stesso Pietro Grasso, presidente del Senato. Attraverso una lettera inviata alla redazione de Le Iene aveva ringraziato il programma: “Grazie per il vostro lavoro di controllo e di stimolo su quanto avviene o è avvenuto in Senato. Abbiamo già avviato immediati accertamenti dei fatti contestati, in modo tale che, se verranno confermati, vengano sanzionati al più presto e con la massima severità”, aveva spiegato l’ex procuratore nazionale antimafia.

Aveva anche annunciato misure per evitare che si ripetano questi abusi durante l’orario di lavoro: “E’ in corso di attivazione un sistema di rilevazione delle presenze al passaggio dei varchi di accesso ai palazzi del Senato”, aveva concluso. Nessun commento, invece, sulla questione degli stipendi record. Non solo: “Abbiamo chiesto un’intervista, ma Grasso ha rifiutato”, hanno concluso Le Iene.

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