Lecce. Sciopero della fame mortale per un detenuto: aperta inchiesta

Pubblicato il 14 Maggio 2012 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA

LECCE – Era stato rinchiuso in carcere per reati contro il patrimonio ma lui si era sempre dichiarato innocente e 50 giorni fa, per protesta, aveva cominciato lo sciopero della fame: e' morto a 38 anni nell'ospedale 'Vito Fazzi' di Lecce, dopo che le sue condizioni di salute erano peggiorate a causa della ferrea decisione di non toccare cibo. Ora la procura ha aperto un'inchiesta ed un medico legale e' stato incaricato di accertare le cause della morte. La notizia e' riportata su alcuni giornali locali.

Popo Virgil Cristria, di 38 anni, di Bucarest, era giunto, da Benevento, nel carcere di Lecce alla fine dello scorso anno perche' doveva scontare pene definitive che gli erano state inflitte per reati contro il patrimonio e la persona. Alla fine di marzo aveva deciso di iniziare lo sciopero della fame perche' voleva richiamare l'attenzione delle autorita' sulla sua situazione.

L'uomo non ha piu' toccato cibo, chiedendo la sospensione della pena, che non gli e' stata concessa. Le sue condizioni di salute sono via via peggiorate fino alla morte. Il magistrato di turno, il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e della documentazione sanitaria che si trova in carcere.