Lega, il Corriere: “Indagine privata sullo yacht per fare pressioni sul partito”

Pubblicato il 20 Maggio 2013 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA

Riccardo Bossi

MILANO – Solo un anno fa, nell’estate 2012, all’interno della Lega Nord c’era chi raccoglieva informazioni sullo yacht Stella, quello che tempo dopo è stato collegato a Riccardo Bossi da un’inchiesta. Anche stavolta, ci sarebbero di mezzo soldi della Lega usati per comprare la barca.

Il nuovo filone dell’inchiesta della Guardia di Finanza gira intorno allo yacht e ad alcuni uomini vicini all’ex tesoriere Francesco Belsito che «verosimilmente per fare pressioni su Belsito e, indirettamente, sui vertici della Lega Nord» raccoglievano informazioni perché non avevano «interesse» che la vicenda finisse sui giornali. Ecco come il Corriere della Sera ricostruisce la vicenda:

Per evitare tale «inconveniente pare che si sia attivato – scrive la Guardia di finanza – anche l’attuale segretario Roberto Maroni cercando di incontrare personalmente» Romolo Girardelli, il protagonista dell’indagine privata. «Maroni non ha mai conosciuto Girardelli né ha mai avuto notizie sullo yacht», replica l’avvocato della Lega Domenico Aiello. E mentre le indagini della Procura tendono a escludere iniziative di Maroni e che per comprare la barca siano stati usati fondi del partito, emerge che Riccardo Bossi usava il natante spesso e gratis. La vicenda dello yacht esplode il 24 aprile scorso con l’arresto di Belsito e Girardelli in un filone dell’indagine dei pm Robledo-Filippini-Pellicano sui bilanci della Lega. Il gip Criscione, riferendosi a intercettazioni arrivate da un’inchiesta del pm Civardi, scrive che ad agosto 2012 Belsito (da 4 mesi licenziato dal partito per i 5,7 milioni investiti in Tanzania) e Girardelli si interessano curiosamente di uno «yacht del valore di 2,5 milioni che Riccardo Bossi avrebbe a suo tempo acquistato avvalendosi di un prestanome e grazie a un’ulteriore appropriazione indebita di Belsito» ai danni della Lega. Una nota della Gdf di Milano (ma di una squadra diversa da quella di Robledo) rileva con sospetto che Belsito e Girardelli «farebbero di tutto» per far «sembrare, almeno agli occhi dell’opinione pubblica e della magistratura che li sta attenzionando, di aver interrotto i loro rapporti». Il 15 settembre 2012 Girardelli viene a sapere da Maurizio B. (non indagato) che «la barca si chiama Stella», «Stella, come stella in cielo», che di lì a poco andrà «in Croazia, e cambierà nome», che è un «Sunseeker di 20 metri» battente bandiera inglese e che il «posto barca è di proprietà di Riccardo Bossi» nel «porto di Mentone», Francia. Giradelli è stupito: «Neanche una società?». «No, no, no è proprio una persona fisica, è suo» risponde Maurizio. La Stella «adesso dovrebbe essere ad Antibes». Non è vero, dal 16 marzo è ad El Kantaoui (Tunisia), dove tre settimane fa la rintraccia il Corriere della Sera.